Oggi, il nostro referente scientifico ci descrive la cefalea, questa familiare sconosciuta.
La cefalea è un dolore interessante la testa, compreso il viso ed il cuoio capelluto. Ne esistono di tantissimi tipi diversi che differiscono in termini di modalità di presentazione, localizzazione, durata, intensità, ecc. Ed allo stesso modo esistono diversi sistemi di classificazione
In uno dei sistemi più comuni, il NIH, la suddivisione tiene conto della in due gruppi principali: le primarie e le secondarie.
Le cefalee primarie sono quelle tipologie legate ad un disturbo idiopatico, non correlabile cioè ad altre patologie.
Le più frequenti sono la cefalea a grappolo, quella di tipo tensivo e l’emicrania. In questa tipologia di cefalea non sempre risulta possibile trovare una causa specifica. Di solito sono il risultato dell’interazione di diversi fattori quali scorrette abitudini di vita, lo stress fisico ed emotivo, il consumo di determinati alimenti, posture scorrette, le variazioni termiche e le alterazioni del ritmo sonno-veglia.
Nelle cefalee secondarie, invece, la cefalea trova origine in una patologia organica ben definita, che riguardi sia le strutture anatomiche del capo (cranio, cervello e terminazioni nervose, vascolarizzazione), sia patologie interessanti altri organi o i traumi.
Cefalea, questa familiare sconosciuta. Sintomi
La cefalea si manifesta essenzialmente con un dolore alla testa.
Le crisi dolorose possono essere episodiche o croniche; nel primo caso sono sporadiche, mentre quando cronicizzano la frequenza di comparsa è elevata (si presentano per almeno 15 giorni al mese). In alcuni casi, il dolore è modesto e facilmente risolvibile con l’adozione di piccoli accorgimenti. Talvolta, invece, le crisi possono essere particolarmente forti e invalidanti.
La cefalea tensiva si presenta con un dolore persistente, ma generalmente lieve e bilaterale (interessa sia il lato destro, sia quello sinistro). Si manifesta con un senso costrittivo localizzato nella regione occipitale o frontale. In alcuni casi, invece, il sintomo è diffuso a tutto il capo, dando origine al cosiddetto “cerchio” alla testa. Gli attacchi spesso iniziano in tarda mattinata o nel primo pomeriggio. La cefalea tensiva non pregiudica le normali attività quotidiane.
Talvolta, il dolore è accompagnato da capogiri, rigidità della nuca e manifestazioni ansiose; è invece raramente associato a nausea, vomito, fastidio alla luce o al rumore.
L’emicrania è spesso monolaterale (interessa solo una metà del capo), coinvolgendo inizialmente la regione frontale sopra l’occhio, poi anche la fronte e la tempia. Si manifesta con attacchi ricorrenti che possono durare alcune ore o, nei casi più gravi, qualche giorno. Il dolore è intenso e di tipo pulsante, simile ad un martellamento che sembra far scoppiare la testa. Occasionalmente, l’attacco può essere preceduto e accompagnato da una serie di sintomi reversibili di tipo neurologico, che costituiscono la cosiddetta “aura”: abbagliamenti, flash scintillanti di forma geometrica (scotomi), oscuramento o annebbiamento del campo visivo e, in alcuni casi, difficoltà a esprimersi, formicolio e intorpidimento di un’estremità.
La cefalea a grappolo si presenta con attacchi unilaterali, molto dolorosi e ravvicinati (si verificano a intervalli di tempo piuttosto brevi). Il dolore, in questo caso, è di tipo trafittivo e lancinante, localizzato intorno all’occhio e allo zigomo, con possibile irradiazione a tempia, mandibola, naso o mento.
In alcuni casi, tutto il lato del cranio viene colpito dal dolore.
Tali episodi sono associati ad altri sintomi ben definiti: abbassamento della palpebra, lacrimazione, irritazione della congiuntiva e rossore al viso. Inoltre, può esservi associato uno stato di agitazione. A differenza dell’emicrania, non si accompagna quasi mai a nausea o vomito e, in particolare, non si associa mai all’aura.
Per quanto riguarda le cefalee secondarie, alcune caratteristiche del dolore alla testa dipendono dalla causa. Oltre al mal di testa, ad esempio, possono comparire sintomi come febbre e vomito (infezioni), rinorrea (sinusite), deficit neurologici (encefalite, tumore o altra lesione con effetto massa), sincope (emorragia subaracnoidea), irritazione della congiuntiva e altri disturbi visivi (glaucoma o ipertensione endocranica).