C’è una bolla sui mercati azionari americani? Come nasce e come scoppia una bolla?

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A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

In precedenti analisi abbiamo analizzato i livelli di sopra o sotto valutazione di alcuni indici azionari rispetto al fair value.

Il fenomeno bolla nasce e si sviluppa proprio con riferimento a tale concetto, cioè quando i prezzi oltrepassano al rialzo non poco il valore di equilibrio di un mercato.

Ovviamente il fair value varia in relazione alla metodologia usata, metodo analitico o ratio di mercato, basato cui concetti di utile, book value o cash flow o altri ancora, che l’inventiva dell’analista ritiene di adottare.

Per quanto riguarda la situazione dei principali mercati, è indubbio che soprattutto quella degli indici azionari USA sia non poco a premio, ma questo è sufficiente a far scoppiare una bolla?

Che si tratti di una bolla è indubbio, da quando il mercato quota con un premio che oltrepassa il 30 per cento il valore di equilibrio.

Ma le bolle possono scoppiare per diversi motivi.

Per sopravalutazione, per fattori esogeni, come una guerra, per crisi di inversione dei cicli economici ed altri motivi ancora.

In fondo, all’analista poco deve importare quale sia il motivo per cui i mercati decidono un’inversione, quel che conta è che di inversione si tratti.

Quindi non resta che prestare, in presenza di una bolla, attenzione ai segnali di medio/lungo, che ancora non si sono però visti sugli indici USA.

Tale segnale vedrebbe, sul piano grafico, intanto una barra mensile che chiude sotto il minimo della barra precedente, e poi interverrebbero altri segnali, come cedimenti di particolari livelli di supporto.

E’ rilevante notare non solo la presenza, ma anche l’assenza di tali segnali.

Non resta, quindi, che suddividere analisi proiettive e segnali di conferma, ed attendere che vi sia convergenza tra le due metodologie di analisi.