Siete alla ricerca della casa per le vacanze? Siete un proprietario che vuole affittare la seconda casa? I consigli per evitare brutte sorprese. I costi nelle principali zone turistiche
Per una famiglia media di quattro persone, genitori e due figli, trascorrere un mese di vacanza al mare o in montagna in una pensione, come succedeva negli anni cinquanta, oggi sarebbe un lusso. Pur riducendo al minimo le spese, occorrerebbero almeno 10 mila euro. Una spesa non facilmente sopportabile dalla maggioranza delle famiglie italiane. Così il tempo delle vacanze si è accorciato e, in alternativa all’hotel e alla pensione, si sceglie una casa in affitto.
Negli ultimi anni, con l’imposta dell’Imu sulle seconde case, i proprietari sono stati stimolati ad affittare e l’offerta si è moltiplicata, soprattutto su Internet. In compenso sono aumentati i rischi truffe. Ecco i buoni consigli per entrambi.
Per l’affittuario
- Mettete a confronto le diverse proposte per individuare il miglior costo,(nella tabella accanto sono indicati i costi medi per località turistiche)
- Chiedete le caratteristiche dell’alloggio e i termini del contratto. L’ideale sarebbe fare un sopralluogo prima di versare la caparra. Se non è possibile, verificate che la casa esista davvero
- Se vi affidate a un’agenzia immobiliare, verificatene l’affidabilità e se è operativa da tempo
- Se fate da soli utilizzando web, come Airbnb, evitate il pagamento tramite piattaforme o siti sconosciuti.
- Se affittate direttamente da privato, verificate le referenze. Evitate gli anticipi con carte ricaricabili e verificate l’Iban del beneficiario tramite la vostra banca
- Se il conto del beneficiario è estero, meglio stare alla larga.
- Pretendete un accordo scritto, precisando che il costo delle utenze domestiche deve essere compreso nel canone di affitto e a chi competono le eventuali riparazioni per colpa di usura e non per colpa dell’inquilino. Tenete conto che gli affitti turistici non rientrano nell’ambito della legge 431/98 che regola le locazioni residenziali, ma seguono quindi le norme del codice civile e per le case affittate nelle località turistiche non c’è obbligo di registrazione
del contratto se questo ha durata inferiore a 30 giorni.
- Stilate un inventario degli arredi e delle suppellettili e firmatelo congiuntamente al proprietario prima di ritirare le chiavi della casa.
Per il proprietario
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- Se l’affitto dura meno di 30 giorni non è necessario registrare il contratto.
- Se affittate tramite un intermediario via Web (ad esempio Airbnb) o tramite un’agenzia fisica, questi fungeranno da sostituto di imposta e devono detrarre il 21% del canone e versarlo all’Agenzia delle Entrate. Nella dichiarazione dei redditi dovete dichiarare se la trattenuta del 21% va considerata come cedolare secca (è più conveniente) o se preferite il ricalcolo delle imposte in base alla vostra aliquota Irpef. In questa seconda ipotesi il 21% trattenuto dall’agenzia è da considerare un anticipo da conguagliare.
- Se affittate senza intermediari nella dichiarazione dei redditi potrete scegliere per la cedolare secca o Irpef e pagare l’intero importo dovuto.
Gino Pagliuca