Tutti gli indici di valutazione dei fondi sin ora presi in considerazione li ritengo i più comprensibili e realistici, sono ricavabili dalle schede di Morningstar, fatta eccezione per l’indice Treynor che comunque è facilmente calcolabile.
Ne esistono tanti altri in alternativa e oggi pertanto cercherò di illustrare il TRACKING ERROR VOLATILITY ….. per farla breve TEV.
Il TEV indica la fedeltà del fondo al mercato di riferimento (benchmark), praticamente consente di rilevare il rischio aggiuntivo che viene assunto dal gestore rispetto al mercato di riferimento: naturalmente più il valore è vicino a “0”, maggiore è la similitudine fra benchmark e fondo. Il dato si ottiene sottraendo i
rendimenti mensili del benchmark ai rendimenti mensili del fondo in esame, calcolando poi, la deviazione standard delle differenze ottenute.
Il risultato del TEV non ci fornisce un giudizio positivo o negativo sulla qualità del gestore, ma ci aiuta a capire se siamo in presenza di un fondo a gestione attiva o passiva.
A livello pratico il TEV è un indice irrilevante in quanto….. “[Per calcolarlo devo prendere le differenze (positive o negative) di rendimento tra fondo e Benchmark ed elevarle al quadrato. Questo procedimento darà solo numeri positivi…. pertanto a cosa serve se il “meno” e il ”più” non valgono niente? ] Se un gestore
presenta mensilmente “-4%” sul benchmark ha il medesimo TEV di un gestore, che tutti i mesi fa “+4%”.
Qualcuno suggerisce di dare valore “zero” alle variazioni positive e considerare solo quelle negative, in modo tale da riuscire a rilevare anche la “qualità” della gestione ……lascio comunque a Voi la conclusione.
Sino ad oggi ho scritto di “strumenti di valutazione” delle attività finanziarie, per il proseguo ricercherò argomentazioni che possano ampiamente coinvolgere la maggioranza dei lettori del blog.
A presto.
Carlo Pezzini
ing@carlopezzini.com