Carige: piano di salvataggio in arrivo

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Il fatto che i picchi di criticità stiano colpendo le banche singolarmente e non per contagio sta fornendo una grande opportunità a Banca Carige.

Come vedremo “persino” il fondo interbancario potrà intervenire,  a differenza di quanto accaduto anche in un recente passato nel quale si trovava ad avere le casse vuote…

Banca Carige ha infatti firmato nel fine settimana un accordo quadro vincolante.

Un vero e proprio piano obbligato finalizzato al  rafforzamento patrimoniale.

Gli attori interverranno congiuntamente e saranno: il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fidt), lo Schema Volontario di Intervento del Fidt (Svi), Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano (Ccb) e della Sga.

Parteciperanno inoltre anche altre istituzioni finanziarie.

Carige: risanamento avviato

Questo passaggio risulta decisivo in vista della realizzazione di un pieno progetto di risanamento della banca genovese.

La ristrutturazione non riguarderà però esclusivamente la ricapitalizzazione ma coinvolgerà altri punti.

  • Si lavorerà alla cessione il più vicina possibile alla totalità dei crediti deteriorati (3,1 miliardi di valore lordo su un totale di 3,5 miliardi):
    Tra l’altro al proposito i commissari hanno ricevuto un’offerta vincolante dalla Sga.
  • Si punta a un pieno e graduale rilancio commerciale e per recuperare margini operativi e redditività.
  • Appunto la ricapitalizzazione.
    Una prima tranche da 700 milioni suddiviso in tranche destinate rispettivamente:

a) 313,2 milioni allo Schema Volontario di Intervento del Fidt (Svi), ente che detiene delle obbligazioni subordinate sottoscritte a novembre 2018 e prossimamente convertite da debito in azioni;

b) 63 milioni arriveranno da Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano (Ccb);

c) 85 milioni saranno a carico degli attuali azionisti della banca in pro-quota come in tutti gli aumenti di capitale;

d) degli ultimi 238,8 milioni si farà carico il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fidt).

Non solo, il fondo si è anche impegnato se sarà necessario a sottoscrivere l’eventuale inoptato degli attuali azionisti.

Si tenga conto che Carige ha un importante azionista di riferimento che Vittorio Malacalza che con la sua famiglia detiene ben il 27,7% delle quote.

Warrant in arrivo per Carige

Saranno poi emessi dei warrant che verranno assegnati gratuitamente per premiare gli attuali azionisti che sottoscriveranno le azioni a loro riservate.
Ovviamente vi sarà un ulteriore quota di aumento di capitale al servizio dei warrant che è facile prevedere saranno strumento assai speculativo e volatile.

I warrant verranno erogati nella misura di 1 warrant ogni 4 azioni nuove sottoscritte.

La conversione del warrant potrebbe poi rivelarsi molto vantaggiosa visto che consentiranno l’acquisto di nuove azioni al 50% del prezzo corrente di mercato al momento dell’esercizio.

Poi, tanto per non smentirsi, è prevista anche a l’emissione di un nuovo prestito subordinato per un controvalore di 200 milioni di euro, cosa ben accolta dalle istituzioni finanziarie, private e pubbliche.

Si dice che la richiesta sia superiore all’offerta… “fumus”? Vedremo e verificheremo…

Tutela dei vecchi azionisti

A tutela dei vecchi azionisti verranno accantonati 10 milioni  per riconoscere azioni agli attuali azionisti che, scottati dalle vicissitudini e dalle gravi perdite sul titolo, potrebbero non partecipare all’aumento di capitale.

Si noti anche che i vari partecipanti pubblici hanno concesso a Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano un diritto di opzione di acquisto sulla totalità delle azioni ordinarie di Carige da essi stessi detenute.

Al termine della ricapitalizzazione di Carige l’obiettivo è  chiudere la procedura di amministrazione straordinaria e ricostruire gli organi di amministrazione ordinaria. Ovviamente il tutto sarà subordinato alle autorizzazioni delle autorità di vigilanza e all’approvazione dell’assemblea dei soci, ormai di prossima convocazione.

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