a cura della dott.ssa Giovanna Maria Cristina Sambataro
Venerdì scorso Donald Trump è diventato ufficialmente Presidente degli Stati Uniti d’America insediandosi finalmente presso la Casa Bianca. Trump, durante il suo discorso, ribadisce a chiare lettere che il paese passerà nelle mani dei cittadini americani al fine di cancellare il predominio della classe politica precedente e di aumentare posti di lavoro disponibili soprattutto per i cittadini meno abbienti.
Wall Street, intanto, chiude la sua ultima sessione al rialzo, ma i mercati attendono le prossime mosse del nuovo presidente. Nuova incertezza all’orizzonte?
Sul calendario economico, nel contempo, sono previsti appuntamenti macroeconomici di forte volatilità:
- Lunedì 23 alle ore 12:30 discorso del Presidente Draghi, quale sarà l’impatto sulla coppia EUR/USD che ha visto nell’ultima sessione un recupero della moneta dell’eurozona?
- Martedì 24 alle 09:30 sarà reso noto l’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero.
- Mercoledì 25 alle ore 10:00 verrà pubblicato l’indice IFO sulla fiducia delle aziende tedesche e alle 15:30 appuntamento settimanale con le scorte americane.
- Giovedì 26, invece, il Regno Unito pubblicherà il Pil, stante alle previsioni dovrebbe diminuire rispetto al precedente.
- Venerdì 27, infine, sarà il giorno più atteso della settimana. Alle 14:30 infatti verrà reso noto il Pil americano, che secondo gli analisti dovrebbe essere inferiore rispetto al precedente, ma gli ultimi dati positivi pubblicati fanno supporre tutt’altro. Nuove oscillazioni sul fronte valutario?
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I mercati, pertanto, dopo aver vissuto un’eccessiva euforia post elezioni americani, rimangono fermi in attesa di nuovi input. La proposta di budget per il 2018, i tagli sull’attuale riforma fiscale e le modifiche sugli scambi internazionali con l’introduzione di eventuali dazi sono solo buoni propositi o verranno applicate realmente dal nuovo team di Donald?
La realtà porterà i mercati nuovamente in rosso?
Il FTSE MIB, nel frattempo, ha chiuso la sua terza settimana del 2017 invariato, un po’ distante dai massimi della prima settimana. I titoli energetici saranno sufficienti a sostenerlo rispetto all’incertezza che permane su quelli bancari?