Famosi e ricchi in attività, i calciatori non se la passano poi bene quando appendono le scarpette al chiodo. A portare alla luce questo dramma socio sportivo è Guglielmo Stendardo, avvocato e docente di diritto alla Luiss.
Nei cinque anni successivi all’ attività, i calciatori hanno una regressione quasi totale. Alla base una scarsa istruzione e investimenti attuati durante la fase stellare della carriera. Fare soldi in modo facile è un sogno. In poco tempo si può gettare alle ortiche tutti i risparmi accumulati in carriera. In Italia i calciatori quando diventano ex subiscono un vero e proprio trauma: il rischio di vivere sotto la soglia di povertà è per 4 su 10. Una media molto alta rispetto ai colleghi che hanno disputato altri campionati nazionali degli altri Stati Europei.
Che bel mestiere il calciatore in vita
Chi può vivere di rendita dopo aver dato calci al pallone sono effettivamente pochi. Il consiglio è di pensare già durante la fulgida carriera al post.
L’Italia conta 3000 atleti professionisti ma solo il 10% guadagna una cifra utile per campare anche dopo il ritiro.
Calciatore ma senza istruzione
Vivere di solo calcio per la stragrande maggioranza è solo un limite. Bisognerebbe abbinare un lavoro semmai da intraprenderlo nel momento giusto della carriera quando il guadagno è facile.
Questa situazione è dovuta anche alla poca scolarizzazione degli atleti. Sette su dieci hanno il diploma di scuola media, pochi quelli che riescono a raggiungere il diploma di scuola superiore, si contano sulla mano quelli che hanno la laurea.
Gli errori nel massimo dello splendore
Il tenore di vita elevato in carriera oscurai reali bisogni del singolo. Vivere tra auto di lusso, benefit, spiagge dorate, stipendi faraonici diventa un boomerang sul resto della vita tenendo anche presente che un calciatore, se gli va bene fino a 35 anni riesce ancora ad essere protagonista su un terreno di gioco. Poi se qualcuno di essi non avendo una educazione finanziaria intraprende anche da solo un percorso di investimento che alla fine si rileva fallimentare.
La richiesta
Una categoria tanto osannata ma anche bistrattata quella dei calciatori visto che dal punto di vista previdenziale non hanno soluzioni se non quella di rivolgersi ad assicurazioni personali. L’idea sarebbe di un fondo di accantonamento.
Mai fidarsi anche se si hanno disponibilità economiche. E’ successo a molti che hanno dato in dote la propria disponibilità a manager e agenti ma che li hanno condotti sul lastrico.
E’ la stessa situazione in cui versano anche molti del modo dorato dello spettacolo.
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