Come sta la Germania? E soprattutto qual è la situazione sul Bund tedesco?
Con le banche centrali che hanno deciso ormai di adottare un approccio dovish verso l’economia, l’attenzione si sposta sui dati macro. Al di qua e al di là dell’oceano.
L’importanza dei dati macro
Da un lato i dati macro europei saranno di primaria importanza nelle prossime decisioni Bce (e i numeri Usa per la Fed). Dall’altro le trimestrali di Wall Street potrebbero essere un indicatore utile per tastare il polso della prima economia mondiale. MA la strategia attendista delle banche centrali ha avuto conseguenze anche per i rendimenti del Bund. A fine marzo, cioè quando la volontà di Jerome Powell e di Mario Draghi era cosa ormai nota, il rendimento del decennale tedesco è sceso in territorio negativo. Il Bund a 10 anni (DE0001102465) è stato collocato al -0,05% contro il +0,12% dell’ultima asta.
Non accadeva dal 5 ottobre del 2016. Attualmente è arrivato ad uno 0,04%
Economia tedesca in chiaroscuro
Ebbene, uno sguardo su quella che è la locomotiva d’Europa, la Germania, non suggerisce nessun dato chiarificatore e definitivo. Per la precisione: i dati PMI sul settore dei servizi di aprile arriva a 55,6 punti, in leggera ripresa dai 55,4 precedenti e anche rispetto ai 55,1 punti attesi dagli analisti. Allargando però la visuale, resta il fatto che l’economia nazionale di Berlino è in contrazione per il quarto mese consecutivo. Risultato: zavorra su euro e i rendimenti dei bund. Cattive notizie anche per i numeri riguardanti la manifattura tedesca. Ad aprile la lettura preliminare di Markit registra un risultato di 44,5 punti, meglio dei 44,1 punti di marzo ma peggio dei 45 punti attesi.
Cresce la fiducia
E’ andata meglio per lo Zew, pubblicato non più tardi di 24 ore fa. L’indice che misura le aspettative di crescita dell’economia tedesca ha visto ad aprile, lun risultato pari a 3,1 punti dai -3,6 di marzo e ben oltre le attese ferme a 0,8 punti. Un risultato che giunge anche in vista di una serie di segnali premonitori di una possibile ripresa dell’economia mondiale. A dare una mano anche le buone notizie sul fronte dei colloqui Usa-Cina che potrebbero sbloccare l’industria tedesca e favorire il suo export.
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