Bugie e linguaggio del corpo: come riconoscere se qualcuno ci sta mentendo dai suoi gesti

menzogne

Il nostro sogno a volte è quello di poter leggere la mente. Non sarebbe molto più facile scoprire che cosa sta veramente pensando una persona? Niente più inganni, niente mezza frasi, niente verità non dette. Se non possiamo ancora leggere i pensieri, possiamo però interpretare i movimenti del nostro interlocutore. Bugie e linguaggio del corpo: come riconoscere se qualcuno ci sta mentendo dai suoi gesti.

Le bugie coinvolgono tutto il corpo

Se per alcuni le bugie vengono più naturali che per altre, queste non sono comunque facili da dire. Dire una menzogna è un atto consapevole. Quando diciamo una verità, invece, la cosa è spontanea. Non dobbiamo pensarci troppo. Possiamo dire quindi una verità in qualsiasi momento, anche mentre facciamo altro. Siamo quindi in grado di dare risposte sincere mentre guardiamo la tv, leggiamo o cuciniamo.

Quando invece dobbiamo dire una menzogna questa non ci viene spontanea. Per questa ragione il corpo non riuscirà a continuare ciò che sta facendo in automatico. Il nostro cervello si attiva quando diciamo una menzogna e dobbiamo fermarci a pensare. Lo “spazio” occupato dal pensiero quindi va a occupare quello dei movimenti del corpo.

Bugie e linguaggio del corpo: come riconoscere se qualcuno ci sta mentendo dai suoi gesti

Come riconoscere quindi una bugia grazie ai movimenti del corpo? Ovviamente non c’è una risposta univoca. Se una persona si comporta in questi modi, quindi, non sta sempre mentendo. Questi potrebbero anche essere segnali di ansia o la persona ha semplicemente bisogno di ragionare. In generale, però, una persona che mente, soprattutto se non è abituata a farlo, sposterà tutte le sue energie su cosa sta dicendo.

Il bugiardo quindi interromperà facilmente quello che sta facendo. Per concentrarsi, inoltre, è facile che si metta a fissare il vuoto o giri gli occhi verso destra, sinistra o verso il basso. In questo modo potrà ragionare meglio e non guardare in faccia l’interlocutore. Guardare negli occhi l’altro, infatti, può far cadere la maschera o creare imbarazzo. Chi mente, inoltre, è spesso nervoso e ha paura di essere scoperto. Assumerà quindi posizioni difensive come braccia conserte o avrà dei tic per sfogare l’ansia.