BTP Italia Maggio 2025 e BTP Futura: cosa fare?

Bond

BTP Italia Maggio 2025 e BTP Futura: cosa fare? L’ex esercito dei BOT-people è ormai orfano delle scadenze brevi quindi cerca qualche forma di rendimento sulle emissioni diverse da quelle infra-annuali. Dopo il “successo” del BTP Italia Maggio 2025, cosa fare col gemello che da qui a breve dominerà la scena del mercato obbligazionario? Affrontiamo la questione dei BTP Italia Maggio 2025 e BTP Futura: cosa fare?

Qualche osservazione critica

Anzitutto vanno evidenziati alcuni problemi del sistema Italia che il “successo” delle recenti emissioni tende un pò a sottacere.

In primis non si capisce se queste offerte di bond siano destinate a supplire la provvista di fondi che invece aveva promesso il Mes solo un mese fa. Non è tanto una questione di “chi fornisce i soldi” (l’UE o il piccolo risparmiatore) quanto e soprattutto una questione di tassi d’interesse. I quali non sono alti se presi in valore assoluto e considerati in rapporto al rating dell’Italia. Ma che diventano appunto “non bassi” se: 1) li moltiplichiamo per il valore nominale dei nuovi bond (appena emessi o prossimi a esserlo). 2) Li sommiamo al resto degli interessi pagati sullo stock di titoli pubblici presenti sul mercato MOT.

L’esclusiva retail

In secondo luogo, balza agli occhi la scelta di escludere, almeno nel caso del BTP Futura, gli investitori istituzionali. Questione di merito o scelta oculata? Sembra più la seconda, per diverse ragioni. Una risponde al nome di “fedeltà”, ovvero il piccolo risparmiatore è avulso da concetti quali arbitraggio tra titoli, trading, speculazione. In due parole: compra e tiene a scadenza. La seconda ratio è altrettanto importante: il grosso di quel pubblico non ha affatto la capacità di giudizio e di analisi tipica degli istituzionali. Questo fatto ci aiuta indirettamente a rispondere alla nostra domanda di partenza: che fare?

Rendimenti, inflazione e …proprie aspettative

A questo punto scatta il confronto tra la scheda tecnica del BTP che più ci interessa e tutte quelle che possiamo considerare “variabili personali”. Vale a dire le nostre aspettative, la propensione al rischio e il nostro arco temporale. Su tutt’e tre non entriamo nel merito perché soggettive e impossibili da trattare in un articolo. Sui prodotti offerti dal Tesoro qualche considerazione può essere fatta, almeno sui BTP già collocati. Quello di maggio offriva l’1,40% lordo in emissione (comprandolo sul mercato solo oggi a circa 101,6, quel rendimento effettivo è infatti inferiore). Vi erano poi zero commissioni in acquisto, una tassazione agevolata al 12,5% ed un premio fedeltà pari all’8Xmille. Ossia legata al vincolo di “restarci dentro” per tutti e 5 gli anni.

BTP Italia Maggio 2025 e BTP Futura: cosa fare?

Il bond prossimo a venire è al momento solo ipotizzabile e stop: mancano infatti i dettagli precisi dell’offerta. Analizzando oggi la curva dei rendimenti sovrani italiana, sugli 8-10 anni il rendimento medio oscilla sull’1,30-1,40%. Poiché sarà un BTP di tipo “step-up”, è probabile sarà leggermente sotto nei primi anni di vita. Per poi essere in media intorno alla metà della sua durata e infine superiore negli ultimi anni di vita. Appunto, step-up. Quindi, nel confronto sulla breve durata il BTP Maggio potrebbe (condizionale sempre d’obbligo) essere più conveniente, almeno per chi lo acquistato in emissione. Ed il discorso invertirsi dal 4°-5° circa in poi.

Ultima considerazione, il premio fedeltà. Come ha anticipato il Ministero, esso sarà compreso tra l’1% e il 3% a seconda del PIL futuro. Quindi, se il BTP Futura avrà una vita di 8 anni, il premio fedeltà annuale sugli 8 anni sarà pari a: 1 : 8 = 0,125% oppure: 3 : 8 = 0,375%. Se invece il BTP Futura avrà durata decennale, i calcoli il piccolo risparmiatore dovrà fare saranno i seguenti: 1 : 10 = 0,10% annuo, oppure:  3 : 10 = 0,30%. A ognuno la sua scelta.