BTP Futura offrirà tassi d’interesse più interessanti rispetto alla prima emissione del BTP a luglio?

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Solo domani venerdì 6 novembre il Tesoro renderà ufficiali i tassi d’interesse legati al nuovo BTP Futura. Che sarà sottoscrivibile nell’arco della prossima settimana e sarà riservato al solo mercato retail, ossia il singolo cittadino-risparmiatore.

Una prima versione di questo BTP lo abbiamo avuto già ai primi di luglio, quando furono raccolte sottoscrizioni per circa 6 miliardi di euro.

L’emissione estiva era del tipo decennale (la prossima prevede invece una durata di otto anni) la cui struttura cedolare prevedeva interessi del tipo step-up.  Cioè tre scaglioni di rendimenti a salire, e con premio fedeltà riservato solo agli obbligazionisti “fedeli”, ossia che non liquideranno prima della scadenza.

Dinanzi alla nuova emissione ci chiede cosa fare. Dubbio che coinvolge tanto chi ha aderito alla prima emissione tanto chi già allora decise di restarne fuori.

Come sempre, uno dei criteri su cui impostare la scelta lo offriranno i futuri tassi. Ora, il BTP Futura offrirà tassi d’interesse più interessanti rispetto alla prima emissione del BTP a luglio? Procediamo con ordine.

I tassi d’interesse del BTP Futura saranno più interessanti?

Fino a domani, tutto quello che può dirsi attiene al mondo delle congetture e delle supposizioni, e niente di più. Tuttavia, vi sono alcuni elementi dinanzi ai quali qualche riflessione può farsi sin da ora. In particolare:

a) il quadro economico generale dall’estate ad oggi non è migliorato, anzi. Di pari passo, si è raffreddato l’ottimismo sulla ripresa a razzo del PIL per l’anno a venire. Cosa centra questo col rendimento del BTP?

Il legame è da ricondurre al premio fedeltà: esso è infatti legato all’andamento medio del PIL negli otto anni di durata del prodotto. Bene, il primo di questi anni, il 2021 appunto, sembrerebbe già meno roseo rispetto alle attese.

Certo, si potrebbe confutare questo e pensare di recuperare tutto poi nei sette anni a venire. Sarebbe legittimo e possibilissimo, ma almeno per adesso sembra un esercizio di eccessivo ottimismo, oltre che decisamente prematuro;

b) il forte clima di fiducia sul sostegno BCE sul mercato secondario ha portato i tassi d’interesse a scendere da luglio a oggi, e non il contrario.

Oggi, infatti, i titoli fino ai quattro anni di scadenza presentano rendimenti negativi o nulli. Mentre su scadenze pari agli otto anni il rendimento è sullo 0,50% circa.

Gli elementi che andranno valutati

c) Infine va notato che il nuovo BTP avrà una durata inferiore (ottoanni) del gemello già emesso a luglio, che era un decennale. Perché, quindi, attendersi di più?

Un simile scenario (ossia i nuovi tassi maggiori dei vecchi) potrebbe aprire il fianco a valutazioni del tipo switch. Ossia liquidare lo strumento acquistato a luglio e portare a casa già un buon 2% lordo.

Sul mercato secondario, infatti, oggi scambia a circa 102,7, che tradotto sarebbe circa un buon 2% netto. Anche delle commissioni alla propria banca, variabili, appunto, da istituto a istituto.

Si tratterebbe di un buon rendimento se si pensa che sono trascorsi soli quattro mesi dal lancio del BTP. Specie poi se confrontato all’1,15% di rendimento lordo che offre lo stesso BTP Futura ma dopo un anno (e per i primi quattro) dall’acquisto.

Dunque, se il BTP Futura offrirà tassi d’interesse più interessanti rispetto alla prima emissione del BTP a luglio, lo sapremo con certezza solo domani.

Infine in quest’articolo vengono esposte le prossime tre emissioni obbligazionarie del Ministero del Tesoro.