Nell’articolo di ieri abbiamo considerato un modello di analisi econometrica, che indica una sottovalutazione del BTP rispetto alle quotazioni del Ftse Mib 40.
Oggi ci occupiamo di trovare conferme a tale analisi, tramite indicatori che possano segnalare, per un verso, su quale asset sia preferibile puntare tra BTP e indice azionario. E per altro verso, se il BTP nel medio presenti ancora elementi strutturali e tecnici di solidità.
BTP: conferme dell’analisi fondamentale
Una prima conferma dell’analisi fondamentale di ieri proviene dal metodo di forza relativa, che descriviamo di seguito.
Si utilizza un tradizionale indicatore di forza relativa del rapporto tra BTP e indice Ftse Mib 40, settato su time frame mensile, al quale applichiamo una media mobile a 60 mesi.
Tenderà ad essere preferito, nelle scelte di asset allocation, il BTP, se la sua forza relativa risulterà superiore alla media mobile a 60 time frame, e viceversa l’indice azionario, nel caso in cui l’indicatore di forza sia inferiore.
Di seguito il relativo grafico.
Come notiamo, è da molto tempo che l’indicatore di forza relativa è al di sopra della media mobile. E tuttora continua il trend a favore, quindi, del BTP, a conferma dell’analisi fondamentale.
Ma passiamo ora ad una analisi tecnica, spiegando la tecnica delle parallele retrograde.
Tecnica delle trend lines retrograde e BTP
In ogni momento è possibile con questa tecnica verificare se ci troviamo, o meno, su un punto rilevante delle quotazioni.
Dal prezzo in cui ci troviamo, tracciamo delle trend lines all’indietro, congiungendo l’attuale livello di prezzo con precedenti minimi rilevanti, se siamo in un trend al ribasso, e viceversa con precedenti massimi, se in un trend rialzista.
Otteniamo in questo modo diverse trend lines.
Quindi tracciamo una parallela per ogni trend line ed andiamo a vedere se questa parallela intercetta precedenti livelli di massimo o minimo.
Le trend lines rilevanti sono quelle che presentano parallele che intersecano precedenti punti di minimo o di massimo.
Descrivere questa tecnica è comunque più complicato, che metterla in pratica.
Applicata al recente minimo del BTP, su time frame giornaliero, si potrebbe ottenere il seguente grafico.
Quando i corsi si trovavano sul minimo a destra, ancora non potevo sapere che sarebbero risaliti.
Eppure, come anticipato in questo articolo, avevo ipotizzato che fossimo sui minimi.
Uno dei motivi era proprio l’applicazione delle trend lines retrograde.
Come possiamo notare ho congiunto quel minimo a precedenti minimi, con rette di diverso colore.
Ho quindi tracciato per ogni trend line una parallela, andando a ricercare se questa intersecasse precedenti minimi o massimi.
Ed ho infatti trovato per ogni parallela delle conferme in tal senso.
Il risultato è quindi la conferma di una pluralità di trend lines rilevanti, che convergevano nel medesimo punto.
Peraltro sulla destra del grafico notiamo un altro elemento rilevante.
Il passaggio di una retta di resistenza, una volta rotta la quale il trend potrebbe confermare la propria positività.
Ci troviamo quindi in un punto nodale.
Infine, uno sguardo alla yield curve
Ulteriore conferma dell’analisi svolta nel precedente articolo, si riscontra nella attuale curva dei rendimenti, di cui forniamo di seguito il grafico.
Non si notano particolari tensioni, che si avrebbero nel caso di tratti negativamente inclinati.
Notiamo solo un appiattimento della pendenza su alcune scadenze, a denotare qualche elemento di incertezza, ma destinato ad essere superato, almeno sin tanto che non assistiamo ad una inversione in negativo.
Conclusioni
A proposito di BTP e di conferme dell’analisi fondamentale, abbiamo quindi illustrato tre diverse tecniche, che confermano quella di tipo fondamentale, relativa al confronto tra BTP e indice azionario, svolta nell’articolo di ieri.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT”