Per effetto della combinazione di due riforme, quella IRPEF e l’assegno unico, il mese di marzo si aprirà male per alcuni. Questo perché lo stipendio sarà più basso per determinate categorie di lavoratori. Non a caso, l’assegno unico e universale per i figli a carico entrerà a regime proprio questo mese. Esso, come sappiamo, si baserà non più sul reddito ma sull’ISEE, quindi sulla ricchezza mobiliare e immobiliare del nucleo familiare. Inoltre, la nuova IRPEF, in vigore dal 1° gennaio, si baserà non più su 5 ma su 4 aliquote di riferimento. Poi, essa prevede l’aumento delle detrazioni da lavoro e la modifica del trattamento integrativo. In particolare, per alcuni, verranno sottratti dalla busta paga i 100 euro del Bonus Renzi.
Cosa accadrà a marzo sulle buste paga
Quindi, brutte sorprese per alcuni lavoratori che a marzo avranno una paga più leggera. Infatti, si sono ridisegnati Bonus e detrazioni, che avranno ripercussioni sui pagamenti del mese di marzo 2022. Ma vediamo, più nel dettaglio, cosa accadrà e quali saranno gli importi pagati. Soffermiamoci, dunque, su come peseranno i due predetti elementi sugli importi degli stipendi. Ebbene, l’assegno unico non verrà accreditato in busta paga ma direttamente dall’INPS sul conto corrente bancario, postale, oppure tramite bonifico. Uscendo dalla busta paga, dunque, ne andrà a ridurre automaticamente l’importo finale.
Inoltre, detto beneficio spetterà, per il mese di marzo, solo a coloro che ne hanno fatto domanda entro febbraio. Chi non si è mosso in tempo, invece, riceverà solo gli arretrati, se ne farà richiesta entro fine giugno. Altro aspetto che ridurrà lo stipendio è collegato all’ex Bonus Renzi. La Legge di Bilancio 2022, infatti, ha cancellato detta detrazione per i redditi più alti. Vediamo come.
Brutte sorprese per alcuni lavoratori che a marzo riceveranno meno soldi in busta paga per effetto di assegno unico e riforma IRPEF
Il trattamento integrativo rappresentato dal Bonus Renzi, che si accreditava direttamente in busta paga, che fine farà? Esso rimarrà intero solo per i redditi fino a 15.000 euro. Chi, invece, ha redditi da 15.000 a 28.000 euro, perderà il Bonus ma otterrà, di contro, una maggiore detrazione. Per questa fascia di reddito, infatti, essa arriverà fino a 945 euro annui. Si tratta, in particolare, della detrazione per spese relative a mutui, a lavori in casa, a carichi di famiglia e quelle liberali. Queste ultime, però, andranno nella dichiarazione dei redditi del prossimo anno, cioè del 2023. Il tutto con la conseguenza che, per queste categorie di redditi più alti, gli importi si regolarizzeranno solo il prossimo anno.
Approfondimento