La depressione è un male oscuro che può avere diverse cause scatenanti. Ora, due studi, effettuati su di un campione molto ampio, sembrano determinare l’incidenza dei ritmi del sonno su questo grave malessere psicofisico. Si tratta di brutte notizie per chi va a dormire tardi perché potrebbe essere a rischio depressione.
Chi fa le ore piccole e chi si sveglia al cantar del gallo e il rischio depressione
C’è chi si sveglia al cantar del gallo e chi, invece, spinge la notte più in là finché è quasi mattina. Se abbiamo abitudini così diverse, la colpa è del cronotipo. Alcune persone sono dunque portate, per istinto, a essere più mattiniere; lo stesso vale per chi fa le ore piccole. Attenzione, però: se facciamo parte del secondo gruppo, il rischio di cadere in depressione potrebbe aumentare anche del 23%. Lo rivelerebbero due studi effettuati dall’Università del Colorado e da quella di Exeter. Ma per quale ragione i nottambuli sarebbero più vulnerabili a questo disturbo?
Brutte notizie per chi va a dormire tardi perché potrebbe essere a rischio depressione
L’uomo, lo sappiamo, è un animale sociale. A volte possiamo cercare la solitudine, ma un’esistenza sfasata rispetto a quella degli altri va contro le nostre esigenze di comunicazione e interazione. Chi ha un cronotipo notturno, tuttavia, è costretto a adeguarsi a ritmi per lui innaturali. Se segue il proprio istinto, rischia di ritrovarsi isolato: la nostra società, spingendoci a essere attivi dalle 7-8 del mattino, è costruita per i mattinieri. Gli studi parlano di jetlag sociale: uno sconvolgimento, per i nottambuli, dei propri orari rispetto a quelli della società. La ricerca ha osservato che, dove lo sfasamento tra orologio biologico e orologio sociale è più forte, ansia e depressione sembrano aumentare.
Il mattino ha l’oro in bocca
I mattinieri, che per natura si adeguano più facilmente ai ritmi della società, possiederebbero dunque uno scudo naturale contro la depressione. Alcuni scienziati ritengono che ciò potrebbe essere dovuto alla maggiore esposizione al sole. Vivere al buio non farebbe bene all’umore, con buona pace di chi adora i pipistrelli.
Meglio galli che pipistrelli
È davvero difficile, per chi ha un cronotipo notturno, cambiare i propri ritmi, perché si tratta di andare contro il proprio istinto. Sarebbe un po’ come se un pipistrello cercasse di imitare i ritmi di un gallo. La trasformazione, però, può apportare grandi benefici. Imparando a svegliarsi un’ora prima del solito, infatti, un nottambulo vedrebbe ridursi il rischio di cadere in depressione del 23%. Puntando la sveglia due ore prima, questo diminuirebbe anche del 40%. Meglio dunque godersi qualche ora di sole in più, lasciando che la notte sia il territorio dei sogni e di un meritato riposo.