Bruciore vaginale intenso, mestruazioni e rapporti sessuali dolorosi potrebbero essere spia di questa grave patologia cronica che colpisce i genitali femminili

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Sono molte le donne che durante il ciclo mestruale sperimentano forti dolori. Questi possono essere accompagnati a disturbi di altro genere come mal di testa, diarrea, mal di reni etc. Molti di questi sintomi spesso rendono i giorni delle mestruazioni terribilmente difficili. In passato abbiamo cercato di capire perché alcune donne ne soffrano più di altre e come calmare i sintomi.

Il caso che vogliamo affrontare oggi, invece, è molto diverso. Si parla di una malattia con risvolti davvero invalidanti, che non si limita a recare dolore nei giorni del mestruo. Preoccupante il fatto che possa colpire donne di ogni età fino alla menopausa. Bruciore vaginale intenso, mestruazioni e rapporti sessuali dolorosi sono solo alcuni dei sintomi. Mentre le cause sono ancora incerte, vedremo alcuni modi per alleviare il dolore.

Un disturbo cronico dalle origini incerte

Si chiama vulvodinia e le cause che la scatenano sono ancora poco chiare. Si presenta con dolori e bruciori persistenti nella zona della vulva senza presenza di lesioni. La sofferenza può passare anche all’ano, ai glutei e all’interno coscia con spasmi ricorrenti.

Conseguono rapporti sessuali dolorosi e, sporadicamente, aumento del dolore quando ci si siede. Poiché è considerata una malattia cronica, spesso i pazienti che ne sono affetti mostrano complicazioni emotive quali stress, ansia e depressione.

Bruciore vaginale intenso, mestruazioni e rapporti sessuali dolorosi potrebbero essere spia di questa grave patologia cronica che colpisce i genitali femminili

Come si diceva in precedenza, le cause ultime della vulvodinia non sono ancora state riscontrate. Dagli studi emergono una serie di connessioni che potrebbero scatenarla. Le infezioni causate dal fungo candida albicans, traumi vulvo-vaginali dovuti al parto o a rapporti indesiderati o sofferenti, sono alcune di queste.

La continuità del bruciore pare derivare dalla presenza di cellule mastociti del sistema immunitario che causano irritazione persistente. Inoltre, si è notata una stimolazione dello sviluppo di terminazioni della percezione del dolore.

Un’altra patologia connessa alla vulvodinia é il vaginismo. Cioè la contrazione eccessiva dei muscoli della vagina e conseguente penetrazione dolorosa. Ancora, cistite interstiziale e sindrome del colon irritabile potrebbero essere associate.

Le forme terapiche esistenti al momento permettono di placare il dolore, riducendo le conseguenze dell’impatto della malattia su chi ne soffre. L’uso di assorbenti esterni o di lubrificanti per i rapporti sessuali è altamente consigliato. Prendersi cura di sé indossando biancheria intima di cotone e utilizzando detergenti delicati e ipoallergenici è fondamentale. Tra i farmaci prescritti troviamo anticonvulsivanti e antidepressivi, ma sono da consultare gli effetti collaterali a lungo termine. La fisioterapia specifica ha riscontrato buoni risultati nel trattamento della vulvodinia.

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