Brexit Ue rifiuta piano B: evoluzioni

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Si complica ulteriormente la questione Brexit. Nei giorni scorsi il parlamento inglese ha imposto al governo di presentare, in caso di bocciatura dell’attuale deal, un piano B.

L’altolà dell’Unione Europea

Purtroppo l’Europa, oggi, conferma che l’unico patto riconosciuto per l’addio di Londra all’Ue è quello già sottoscritto. Nessun’altra intesa sarà riconosciuta valida da Bruxelles. Solamente quella che martedì prossimo, 15 gennaio, il Parlamento inglese andrà a votare. E che con ogni probabilità sarà bocciata.

Attualmente la premier Theresa May è sotto il fuoco di fila anche dei rappresentanti del suo stesso partito.

I problemi della May 

In molti, infatti, non accettano quanto da lei negoziato nei mesi scorsi con i rappresentanti dell’Unione. L’ultimo in ordine di tempo è il ministro per le attività produttive Greg Clark che ha definito “disastroso” per il Regno Unito un addio all’Europa senza accordo. Esattamente il contrario di quanto finora affermato dalla May. Il primo ministro, infatti, ha già difeso in diverse occasioni il patto firmato con Bruxelles. Non solo ma ha anche confermato la capacità del governo di riuscire a gestire un’eventuale hard Brexit. Il che potrebbe rendersi necessario visto che la bocciatura da parte di Westmister è ritenuta certa. Ancora di più se si pensa che il partito unionista nordirlandese, appoggio fondamentale per la May, ha da tempo affermato il suo voto contrario.

Anche i Laburisti in difficoltà

Dello stesso parere il partito nazionalista scozzese. Ma se i conservatori sono in fermento, le cose non vanno meglio nemmeno sul fronte laburista. Anche nel partito avversario della May, infatti, ci sono molte difficoltà. Da un lato in molti chiedono un secondo referendum. Lo scopo sarebbe quello di dimostrare come, con il tempo, il sottile margine di vantaggio dei separatisti si sia cancellato. Altri, invece, preferiscono riaprire i colloqui con l’Unione per confermare il divorzio ma con condizioni migliori rispetto a quelle presenti nel testo da votare martedì prossimo. Da parte sua il leader dei laburisti, Jeremy Corbyn è arrivato a chiedere nuove elezioni generali.

Il muro di Bruxelles e la Brexit

Un’ipotesi, quest’ultima, che la May non ha preso nemmeno in considerazione. Da Bruxelles fanno sapere che “ora il processo è nelle mani del Regno Unito”. I giochi, quindi, sono chiusi almeno al di qua della Manica. La portavoce della Commissione europea, Mina Andreeva è stata categorica “Abbiamo già raggiunto un accordo con il governo inglese sull’uscita dalla Unione Europea,  è il migliore possibile, escludiamo la possibilità di una  rinegoziazione dei termini dell’uscita”.