La settimana che andrà a chiudere il mese di febbraio ed aprire marzo si presenta ideale per favorire un nuovo allungo rialzista sulle borse.
In questa direzione anche i dati macroeconomici in arrivo si presentano discretamente morbidi come potenziali effetti a prescindere dai numeri pubblicati.
Solo eventi esterni e/o dichiarazioni stonate di qualche membro delle banche centrali o politici potrebbero cambiare le carte in tavola.
Avvio di settimana morbido per le borse
I tori in borsa potrebbero trovare terreno fertile già in avvio di ottava visto che lunedì si presenta completamente scevro da dati macroeconomici rilevanti.
E poi la serie di avvii di settimana cedenti prima o poi dovrà essere interrotta…
Martedì i toni si alzeranno leggermente nel pomeriggio quando in America usciranno i dati sulla fiducia.
Ma soprattutto sarà la testimonianza di Powell a poter dare nuovo impulso alle borse.
Se il Presidente della FED confermerà di avere messo nel cassetto le voglie di nuovi rialzi dei tassi per i mercati potrebbe essere l’occasione per festeggiare.
Da mercoledì dati macroeconomici in crescendo
Già mercoledì i dati macroeconomici in uscita potranno fare sentire maggiormente i propri effetti specialmente se i mercati azionari dovessero avere già raggiunto target settimanali significativi.
La variazione dell’occupazione non agricola negli USA accompagnata dagli ordinativi di beni durevoli saranno un bel test a conferma o meno dell’impostazione data il giorno prima da Powell.
Deve anche però essere chiaro che ben difficilmente Powell parlerà il martedì ignorando completamente cosa potrà arrivare il giorno successivo pertanto un Powell prudente sui tassi ci pre-segnalerà probabili dati non brillanti in arrivo.
Si chiude coi riflettori sulla Cina e sul PIL USA
Giovedì la giornata si aprirà con alcuni dati cinesi interessanti in particolare l’indice di direttori degli acquisti.
Un ritrovato smalto dell’economia di Pechino e borse correlate sarebbe un ulteriore ottimo viatico per tutto il sistema globale.
Ma la vera parte del leone sarà quella dei PIL tra cui in Europa spicca quello della Francia.
Ancora più rilevante sarà il PIL USA pubblicato nel pomeriggio e reduce dallo shutdown, atteso a un contenuto +2.4% che dovrebbe essere facilmente, almeno, confermato.
Venerdì riflettori sugli indici dei direttori degli acquisti dall’Europa all’America: dati umorali non sempre centratissimi in termini previsionali.
Difficilmente potranno scalfire l’abbrivio con cui i mercati avranno deciso di avviare il mese di marzo.
Tanto più che se l’inizio di ottava sarà stato, come possibile, effervescente, fine mese e avvio di marzo potrebbero segnare, a prescindere dai dati, una pausa di consolidamento dei prezzi per le borse.