Borse mondiali: in quali investire?

Titoli azionari che si preparano a rialzi

Borse mondiali: in quali investire? Quali aree geografiche preferire? Alla luce degli ultimi eventi macroeconomici quale settore preferire?

Da qualche tempo la situazione dei principali indici azionari non è così limpida ed evidente, come poteva essere almeno sino allo scorso anno.

L’indice che rappresenta le Borse a livello mondiale, l’MSCI world, evidenzia una sorta di triplo massimo decrescente.

Ma concentrando l’analisi sui due principali poli geoeconomici internazionali, Europa ed USA, quali prospettive emergono?

E su quale indice, eventualmente, puntare?

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Borse mondiali: in quali investire?

Di seguito un grafico che evidenzia, in contemporanea, la situazione di Eurostoxx, Dax e S & P 500.

In basso, in rosso, l’Eurostoxx 50, in alto a barre rosse e verdi lo S&P 500, ed in nero il Dax.

Balza subito agli occhi che per chi decide di investire in area euro, è preferibile, in base alla caratteristiche dei diversi indici, puntare sul principale indice europeo, che è il Dax.

L’Eurostoxx ha una dinamica di lungo meno appagante, lateralizzante, a fronte di un indice tedesco dai marcati trend direzionali.

Il confronto con lo S&P 500 evidenzia, invece, come l’indice tedesco sia entrato in un trend negativo almeno dal 2018, a fronte di un indice americano che tende a fare massimi quanto meno sugli stessi livelli.

Borse mondiali: in quali investire? In ottica di medio/lungo, quale indice preferire?

Stando alle mere dinamiche grafiche, e vista la forza relativa tra indici, si direbbe di puntare sugli USA, ma vediamo nel dettaglio la situazione.

In termini di analisi econometrica, in base al modello Fed modificato, lo S&P 500 presenta una quotazione a premio del 50 per cento circa, a fronte di una quotazione di circa un 25 per cento a sconto del Dax.

Tuttavia queste diverse valutazioni devono fare i conti con le prospettive economiche e non sono sufficienti per decidere una strategia.

Tentiamo di formulare alcune proiezioni con la curva dei rendimenti dei titoli di Stato dei rispettivi Saesi.

Notiamo curve analoghe, ribassiste nel tratto sino ai 3 anni, ma con una differenza di fondo.

La curva tedesca si era invertita almeno dall’anno scorso, mentre quella statunitense è andata incontro ad un’inversione ribassista a partire dai primi mesi di quest’anno.

Ne consegue una proiezione già ribassista per l’economia tedesca.

Ed infatti i dati usciti sono una conferma di queste proiezioni.

Per gli USA, invece, il picco di fase economica dovrebbe collocarsi attorno all’autunno del prossimo anno.

In effetti, considerando un anticipo da parte della Borsa, di circa 18 mesi rispetto al ciclo economico, notiamo che per il Dax il massimo avrebbe dovuto collocarsi verso l’inizio del 2018 e così è stato.

Borse mondiali: in quali investire? Wall Street?

Considerando la proiezione della curva, incentrata verso ottobre 2020, con un anticipo di 18 mesi retrocediamo un possibile picco di Borsa verso aprile di quest’anno.

Ed in effetti, a partire da questo mese osserviamo sugli indici USA ulteriori ribassi.

Estendendo però lo sguardo più indietro, notiamo che è praticamente da gennaio 2018 che gli indici USA hanno smesso di segnare nuovi massimi.

Per comprendere meglio la situazione, notiamo infatti che si sono alternati diversi trend di medio, marcatamente rialzisti e ribassisti, a partire dall’ultima parte dello scorso anno, trend che sono andati a formare la lateralizzazione di lungo attualmente in corso.

Questo possibile esito era stato da parte mia proiettato come probabile, una volta raggiunto un particolare setup spazio temporale basato sul metodo magic box.

Ma perché si dovrebbe lateralizzare?

Abbiamo notato le proiezioni ribassiste della curva USA.

Ma l’economia statunitense, a differenza di quella europea, pare non ribassista, ma in chiaroscuro, una sorta di rallentamento, più che una crisi vera e propria.

In parte questa tenuta del ciclo USA può essere dipeso da stimoli fiscali introdotti da Trump e da un qual certo atteggiamento dovish della Fed.

Borse mondiali: in quali investire? Atterraggio morbido per l’economia americana

Il che potrebbe far pensare ad un atterraggio morbido.

Qualcuno ritiene però, attraverso analisi non convenzionali, che forse esistano anche patti occulti tra Fed ed esecutivo, per sostenere il debito pubblico.

Nel senso che, formalmente, per finanziarsi il Governo dovrebbe sempre rispettare il tetto del debito, ma poi, di fatto, vi sarebbero rimborsi di titoli di Stato basati su stampa di denaro non correlata a nuova emissione di debito.

Insomma la Fed stamperebbe e darebbe del denaro al governo, senza farsi dare in cambio dei titoli.

Questo spiegherebbe diversi aspetti dell’economia USA, che diversamente non si spiegherebbero.

Ad esempio, se è vero che la Cina risulta tra i principali detentori di debito pubblico americano, Trump non teme di andare allo scontro?

Evidentemente, se la Fed, in caso di necessità, è disponibile a stampare il denaro necessario senza ulteriore correlata emissione di debito, il tutto si spiega molto chiaramente.

Risulterebbe, infatti, che la Fed già assolva a questo compito extra contabilità formale.

Il risultato?

A determinate scadenze interverrebbe a stampare quanto necessario per rimborsare un po’ di debito pubblico.

Questo denaro, che non determinerebbe nuovo debito, entrerebbe nel ciclo economico USA tramite i rimborsi agli investitori, allungando artificiosamente la fase rialzista, e di qui la tenuta del ciclo ed altri aspetti interessanti.

La sintesi di elementi cedenti del ciclo e sostentamento tramite iniezioni diciamo…occulte di nuova moneta, unitamente a stimoli fiscali e politiche dovish, porterebbe ad una sorta di lateralizzazione.

Ed infatti questo stanno facendo le Borse USA.

Borse mondiali: in quali investire?

Ma a questo punto, cosa fare?

Non è possibile escludere anche colpi di scena in questo scenario complessivo, compresi ulteriori stimoli provenienti dalla Fed legati a ribassi dei tassi.

Ma possiamo comunque calcolare, a prescindere da trend di medio termine, quando dovrebbe essere il periodo più conveniente per investire al rialzo sul Dax e sugli USA.

Dobbiamo infatti considerare che la curva non consente solo di stimare i picchi di fase economica, ma anche il potenziale bottom.

Questo bottom si colloca, per la Germania, verso la fine del 2020.

Per gli USA verso il primo trimestre del 2022.

Ipotizzando un certo anticipo da parte delle Borse, un potenziale bottom interessante si colloca verso ottobre 2019 per il Dax.

Per gli USA possibile un bottom verso ottobre del 2020, peraltro in accordo con la media storica.

Borse mondiali: in quali investire? Conclusioni

L’economia USA tende ad una fase di lateralizzazione che potrebbe continuare ad essere seguita dagli indici azionari.

Stando alle proiezioni della curva dei rendimenti, possibile una particolare occasione di acquisto long verso ottobre 2020.

Nel frattempo possibile un duplice scenario tra quotazioni lateralizzanti o ancora crescenti, ma sempre con interessante, possibile occasione a ottobre 2020.

Per il Dax l’attuale trend ribassista potrebbe trovare occasione di bottom ad ottobre di quest’anno.

Questo scenario cambierebbe alla confermata rottura di determinati livelli resistenziali.

Rincunducibili, per il Dax, al bordo superiore del canale ribassista di lungo, e per gli indici USA alla resistenza statica che sinora ha formato una lateralizzazione dei corsi.