La prossima settimana, usciti dall’occhio del ciclone ribassista si prospetta più tranquilla per le Borse internazionali.
Salvo il veleno “nella coda” di sui parleremo.
Ma anche prima occorrerà stare all’occhio, basterà un tweet di Trump, magari su qualche dato macro un po’ meno brillante per ri-scatenare gli orsi sui mercati.
I mercati si sono presi una sosta dopo che finalmente Trump, sempre su Twitter, si è preso a sua volta una pausa dal suo pessimismo finalizzato a smuovere la FED, per celebrare uno dei tanti dati positivi dell’ economia americana.
Gli operatori in Borsa l’hanno recepito come una specie di “mettiamoci il cuore in pace” che per ora la FED ha ragione a non tagliare ancora i tassi.
Quindi meno incertezza, meno aspettative, uguale: gli indici possono risalire.
Almeno un pochettino…
Vediamo comunque i passaggi topici della prossima settimana sul fronte macroeconomico.
Unione Europea al centro delle attenzioni
La settimana entrante vedrà per lo più l’Unione Europea al centro dell’attenzione.
In ogni caso si prospettano giornate mediamente tranquille sul fronte dei dati macroeconomici.
Manco fosse questa in arrivo la settimana di ferragosto…
Ecco perché anche per Donald Trump sarà difficile scovare appigli grazie ai quali modificare ancora una volta la propria view.
Lunedì infatti poco o nulla di significativo.
Eccezione sarà la pubblicazione dei dati sugli indici dei prezzi in area UE.
E qui sarebbe buona cosa che, per non spaventare e bloccare la BCE, l’inflazione se ne restasse in letargo.
Il martedì scorrerà via liscio che più liscio non si può.
Soltanto il Redbook americano potrebbe dare qualche input sulle dinamiche in arrivo.
Un mercoledì da… leoncini
A metà settimana scovare motivi di interesse in grado di accendere micce sulle Borse internazionali sarà veramente arduo.
Certo, i verbali dalla Banca centrale indiana ci interessano per la fiducia che riponiamo nel paese asiatico.
I numerosi dati canadesi sono sempre i benvenuti, ma la volatilità sui mercati si nutre di ben altro…
Ok, nel pomeriggio arriveranno un paio di dati dell’immobiliare USA ma dopo quelli appena visti nei giorni scorsi non ci aspettiamo ribaltoni.
BCE: sale la temperatura da giovedì
Finalmente giovedì torneremo a commentare qualche dato in grado di alzare o abbassare la temperatura di denaro e lettera sulle Borse internazionali.
Gli indici dei direttori degli acquisti di Germania e Unione europea scalderanno la mattinata pronti se deludenti a ridare vigore ai ribassisti.
Che si fermeranno solo quando la BCE avrà svelato e messo in gioco le proprie carte.
Ovviamente a condizione che le carte siano di gradimento.
Insomma Draghi prima della scadenza del suo mandato sarà chiamato a dimostrare che dietro il suo ripetuto “la BCE farà tutto quanto necessario” non si è celato un tristissimo bluff.
I dati dell’economia UE lo reclamano con urgenza.
Nel pomeriggio poi negli USA i consueti dati settimanali sulla disoccupazione saranno affiancati anche qua dal dato sui direttori degli acquisti.
Un confronto coi dati europei sarà inevitabile…
Borse internazionali: chiusura col botto
Una settimana quindi scevra da dati macro pesanti andrà però a chiudersi col botto.
Venerdì infatti tutte le attenzioni saranno concentrate sul nuovo discorso di Powell chiamato a chiarire la logica di un taglio in un contesto ancora così brillante per l’economia USA.
Ma allo stesso tempo il CEO della FED dovrà spiegare perché, se trattavasi di mossa preventiva, non ha accontentato Trump e le Borse con un taglio da 0.5%.
Insomma un Powell da non invidiare, che, come si dice, dovrà camminare sulle uova per non fare danni sui mercati…leggasi improvvise esplosioni di volatilità.
Volatilità che se tendente verso il basso potrebbe aprire a una nuova ondata di vendite.