Borse al collasso o ripresa del trend? Cosa dice l’analisi dell’S&P 500

S&P 500 e Dow Jones

In questi giorni se ne sentono di tutti i colori, complice la confusione provocata dal coronavirus. Su siti e media sono emerse diverse imprecisioni, a voler usare un eufemismo.

Sia in riferimento a normative approvate e conseguenze delle stesse, che sui risvolti che possono avere strategie ed analisi finanziarie.

Passo passo, è mio intento cercare di dissipare diverse delle inesattezze che circolano copiosamente.

Ho già fatto qualche riferimento ad alcuni aspetti giuridici, tema su cui tornerò a fronte delle ultime novità introdotte dai decreti governativi, ma ora occupiamoci della situazione borsistica.

La prima cosa che, a mio modesto avviso, va rimarcata, è il fatto che un ribasso di medio termine costituiva, come detto in pregresse analisi, l’ipotesi più probabile. Ancora prima degli eventuali effetti del coronavirus o di altri fattori esogeni.

Vediamo il perché, affrontando l’analisi di uno dei principali indici internazionali, lo S&P 500, partendo dal seguente grafico.

Cicli S&P 500

I semicerchi rappresentano cicli di medio termine abbastanza regolari e notiamo che a partire dal terzo o quarto sottociclo di ognuno (i sottocicli sono individuati dalla separazione tramite le rette verticali nere e si contano a partire dal punto più in basso a sinistra da cui parte ogni semicerchio) il ciclo passa in effetti alla sua fase ribassista, seguendo il modello proposto.

Cosa dice l’analisi dell’S&P 500

Nel ciclo in corso la freccia in alto a destra evidenzia proprio questo fenomeno.

Il ciclo in corso dovrebbe terminare verso fine marzo, inizio aprile.

Ma passiamo al ciclo di lungo termine, come da grafico seguente su barre mensili.

Grafico cicli S&P 500 lungo

Il grafico evidenzia, con le rette verticali rosse, la separazione in quattro principali sottocicli.

I piccoli semicerchi verdi sono gli stessi cicli di medio termine, di cui al primo grafico, e notiamo che ogni sottociclo del ciclo di lungo ne contiene circa cinque.

Per arrivare alla ipotetica fine del ciclo in corso ne mancano quindi circa 3, essendo quello in corso, che dovrebbe chiudere attorno a fine marzo, il secondo.

Il fatto che ci troviamo nella parte finale del ciclo di lungo non implica necessariamente ribasso. È sempre possibile una cosiddetta troncatura rialzista, cioè un ciclo che riparta dal minimo dell’ultimo sottociclo, partito a fine 2018, per andare a formare un nuovo primo sottociclo rialzista di un ciclo di lungo.

Borse al collasso o ripresa del trend?

In altri termini, la parte finale ribassista, in tale ipotesi, sarebbe troncata, e ripartirebbe al suo posto un nuovo ciclo rialzista.

Di qui l’ipotesi, in atto fino alla tenuta di determinati supporti, di una ripartenza rialzista verso fine marzo, inizio aprile, e sin qui la linea conduttrice delle precedenti analisi.

Ma se qualcosa si rompe, a livello di supporti di lungo, ecco che allora le cose cambiano e tutto passerebbe in negativo.

Il ciclo, invece di troncare la parte finale ribassista ripartendo al rialzo, seguirebbe effettivamente il modello ciclico proposto, e passerebbe all’inversione del trend di lungo.

In tal caso, assisteremmo probabilmente ad un primo nuovo ciclo di medio, destinato a chiudersi attorno a novembre/dicembre 2020, ribassista, con minimi e massimi decrescenti.

Un primo segnale di inversione di lungo, una sorta di alert, si avrebbe in caso di chiusura di marzo sotto 2955, in base al metodo PLT. In tal caso dovremmo attendere un ulteriore segnale di conferma, che il metodo PLT definirebbe in chiusura di marzo.

In tale ipotesi, dovremmo attenderci la fase ribassista del ciclo, che dovrebbe trovare un bottom attorno a marzo 2022, salvo inversione anticipata.

Borse al collasso? Le proiezioni

Usiamo il metodo Magic box che ci restituisce le seguenti proiezioni, basate sul seguente grafico. Proiezioni che, lo ripetiamo, si attivano solo in caso di rottura dei supporti di lungo sopra indicati.

Grafico proiezioni S&P 500

I target di prezzo sono quelli contrassegnati dalla rette orizzontali intersecate dalle rette discendenti, indicati dalla frecce nere, prima area 2080, poi 1410.

Il primo setup temporale è previsto per/entro marzo 2021, il secondo per/entro marzo 2022. Guarda caso in corrispondenza della proiezione di bottom basata sul ciclo di lungo termine.

Tali target, in particolare il secondo, trovano corrispondenza nella percentuale di ribasso dal massimo. Il secondo target corrisponderebbe a circa un 58 per cento di ribasso dal massimo, percentuale analoga a quella degli altri due importanti mercati orso originatisi a partire dal 2000. Il ribasso 2000/2002 (- 50%) ed il ribasso 2007/2009 (-58%).

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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