Borsa da comprare: India tra crescita e taglio dei tassi

borsa da comprare

L’india si conferma una Borsa da comprare.

L’indice Sensex segna +8.5% a un anno e +3.91% a un mese.

Performances di tutto rispetto che invitano a qualche riflessione sul timing di ingresso per chi non è ancora posizionato sull’Indice indiano ma che non tolgono assolutamente l’appeal a questo investimento.

E’ di poche ore fa la notizia del taglio dei tassi che, come al solito, vale come ulteriore plus di possibile intensificazione degli investimenti verso l’India.

Sia da parte di investitori interni che esteri.

Tanto più che la Rupia indiana pare valuta molto solida.

Borsa da comprare: India un pieno d’oro

Va chiarito che dietro la stabilità della Rupia c’è anche una precisa scelta strategica adottata da tempo dalla autorità indiane: vale a dire l’accumulo pressoché costante di riserve auree.

Ovviamente intendiamo come tali solo quelle in oro fisico…alla vecchia maniera insomma…

Ma vediamo i dati odierni:

Indice Nikkei/PMI dei servizi (Set) 48,7 52,1 52,4
Decisione sul tasso d’interesse 5,15% 5,15% 5,40%
Tasso sui prestiti pagato dalla Banca centrale 4,90% 4,90% 5,15%

Ecco se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo stona il 48,7 versus 52.1 del PMI dei servizi.

Ma questa è informazione utile soltanto per chi fa direttamente stock picking di titoli indiani.

Per chi entra sul Sensex coi fondi, il compito di selezione è semplificato dalle scelte dei gestori.

Tassi ai minimi storici in India

Quello che la tabella sopra non ci racconta è che con questo nuovo taglio i tassi indiani si posizionano ai propri minimi storici avvicinando sempre di più l’India alle dinamiche proprie dei paesi sviluppati.

Minimi storici che tra l’altro vengono aggiornati per la terza volta consecutiva da giugno 2019!

India che ormai suona male come emerging

Certo che catalogare l’India ancora come Emerging market è per molti versi supponente.
E’ vero però che le disparità sociali sono, caste o non caste, ancora molto forti e che il reddito medio pro-capite, anche perché parliamo di oltre un miliardo di persone, non consente alla nazione asiatica di compiere il salto di qualità.

Rimane comunque ferma e valida la nostra indicazione: OVERWEIGHT.