BOE: gli inglesi mostrano i muscoli

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Nei giorni scorsi avevamo ipotizzato che la BOE potesse, a scopo preventivo di una hard BREXIT, anticipare le altre banche centrali ed attivare un seppur minimo taglio dei tassi: nulla di tutto ciò si è oggi verificato.

Tassi fermi e anzi dichiarazioni del Board londinese anche piuttosto crude.

I mercati europei sono comunque rimasti molto tonici.

Tra i futures guida il FIB +0.83%, seguito dal Dje50 a 0.81% e idem per il DAX.

Anche l’indice di Londra, Ftse100 +0,67% pare avere gradito la conferma che la Banca d’Inghilterra ha mantenuto i tassi di interesse fermi  allo 0,75%.

Oltre a questo il board ha votato all’unanimità per il rinnovo a scadenza dello stock di titoli acquistati nella fase post sub-prime.

Trattasi di un blocco da oltre 435 miliardi di sterline. Mica bazzecole…ma chi ha mantenuto la propria sovranità monetaria, ancor prima di arrivare alle BREXIT, può concederselo a pieno titolo!

BOE: toni aspri nel commento

La Bank of England si è addirittura scostata rispetto ai segnali morbidi giunti in materia monetaria da BCE e FED.

Leggiamo infatti nel report inglese:, “le prospettive economiche continuano a essere legate in maniera rilevante a tempi e tipologia del processo di uscita dall’Unione europea”.

Come dire per noi il driver principale sarà l’esito e soprattutto le modalità della BREXIT.

La BOE si è poi soffermata su vari temi ritenuti comunque importanti:

– i nuovi trattati commerciali con l’UE ammesso che non si vada all’hard BREXIT

– gli accordi in via di ridefinizione con gli USA(se ci saranno)

Ammettendo esplicitamente che sarà monitorata la reazione di aziende e famiglie nel caso non si trovi l’accordo con Bruxelles.

In ogni caso la Bank of England ha precisato che: “Quale che ne sia la natura, la risposta monetaria alla Brexit non sarà automatica” tanto che alla faccia di FED e BCE è stato specificato chiaramente che l’indirizzo dei tassi : “… potrà orientarsi in ambo le direzioni”.

Quindi una BOE potenzialmente espansiva come le “consorelle” ma anche potenzialmente restrittiva., In comune con le altre banche centrali rimane l’ obiettivo di inflazione al 2%.

Insomma i britannici hanno voluto mostrare i muscoli e lanciare un avvertimento ai mercati: nuove ondate speculative contro la sterlina non troveranno campo fertile.

La BOE è disposta a mettere in campo tutta la potenza di fuoco di cui dispone per contrastare eventuali attacchi alla propria moneta ed indirettamente alla propria economia.