Bitcoin è correlato o no con i mercati azionari?

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Bitcoin è correlato o no con i mercati azionari? Questa domanda, da sempre, è stata oggetto di estremo interesse da parte degli investitori e dei trader. Non soltanto quelli che investono nel mercato delle criptovalute, ma anche quelli che perseguono strategie di investimento più tradizionali, diversificando su più asset class. L’idea alla base dell’interesse sul rapporto esistente tra Bitcoin e comparto azionario è che l’assenza di correlazione tra le due attività giustifica l’acquisto di Bitcoin da parte dei grandi gestori di fondi. Questo  in quanto la criptovaluta fungerebbe da elemento di diversificazione del rischio, in grado sarebbe in grado di ridurre il rischio complessivo di un portafoglio.

Ebbene, questa correlazione esiste oppure no?

Stando alle più recenti evidenze empiriche, la risposta è negativa.

PlanB, società creatrice del modello di stock-to-flow (S2F) di Bitcoin, si spinge addirittura oltre, ritenendo che Bitcoin e le azioni non siano, in realtà, mai state due attività correlate. Le vere risposte sui mercati azionari, si sa, arrivano però sempre in tempi di stress e di crisi, come una crisi finanziaria, o la pandemia di Covid-19, e i dati che PlanB ha fornito mostrano come Bitcoin “non è un asset correlato” al mercato azionario. Più precisamente, sempre secondo PlanB, Bitcoin è stato “non correlato” con i mercati azionari per quasi tutta la sua vita, con un indice di correlazione che è stato sempre prossimo allo zero, in media, con il popolare indice azionario S&P 500, usato come proxy per misurare la performance dei mercati azionari.

Tuttavia, nonostante la mancanza di correlazione di lungo periodo, la situazione è un po’ cambiata di recente, per effetto dell’aumento della correlazione con il mercato azionario che si è osservato nella prima metà di quest’anno. Sempre secondo i dati di PlanB, “il picco” di correlazione è stato registrato intorno al 12 marzo, il giorno spesso indicato dagli operatori di mercato come il Giovedì Nero delle criptovalute, quello in cui tutti i beni considerati “rischiosi” sono stati venduti in massa, simultaneamente.

Bitcoin è correlato o no con i mercati azionari?

La mancanza di correlazione con i mercati azionari che Bitcoin mostra, dicevamo, rende la criptovaluta particolarmente attraente nel portafoglio degli investitori che cercano un’esposizione diversificata al loro portafoglio.

Alcuni analisti sostengono che siano stati i grandi investitori istituzionali a rendere Bitcoin più correlato con i titoli azionari, nel corso di quest’anno. Affinché questa correlazione torni a scendere in prossimità dello zero, questi investitori dovranno quindi considerare BTC come un asset risk-off e non risk-on. Altrimenti, perderanno interesse per Bitcoin e lasceranno il mercato.

Ad aprile, la società di ricerca specializzata in criptoasset Coin Metrics ha dimostrato come, a meno che non si verifichino cambiamenti fondamentali nel Bitcoin e/o nell’indice S&P 500, la correlazione di lungo termine tra le due attività “tornerà probabilmente a livelli vicini allo zero”. Se così fosse, gli investitori avrebbero una ulteriore conferma sul fatto che Bitcoin può essere davvero una attività da detenere in portafoglio per diversificarne il rischio. Difficile quantificare l’esatta percentuale in cui Bitcoin dovrebbe comunque essere presente nel portafoglio. Molti analisti sostengono che questa non debba essere superiore all’1-2%. Certamente, per avere un riscontro empirico anche su questa teoria occorrerà aspettare ancora parecchio tempo.