Anche le vincite al gioco sono soggette a tassazione. L’Italia è un Paese che ha molte lotterie e giochi perfettamente legali e gestiti dall’AAMS (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato). Vista l’imponenza delle somme che mensilmente gli italiani spendono nei giochi, da qualche anno è in funzione una banca dati. Uno strumento utile per scovare evasione fiscale, riciclaggio di denaro e altri reati. Una banca dati che il Fisco così come la Guardia di Finanza possono utilizzare. E lo dimostra il fatto che per aiuti di Stato come il reddito di cittadinanza, anche le vincite contano e andrebbero dichiarate. Inoltre, sulle vincite in denaro, sono dovute delle tasse. Molti non sanno però come funziona questa tassazione e chi è tenuto a versare.
Bisogna pagare le tasse sulle vincite al Gratta e Vinci o al Superenalotto se superiori a 500 euro ma pochi sanno chi deve versarle
Quando si parla di gioco d’azzardo o di giochi che prevedono vincite in denaro, occorre fare subito un distinguo. Esiste il gioco legale, quello soggetto all’AAMS, ed il gioco illegale, di concessionari che non sono riconosciuti in Italia. In ogni caso occorre versare le tasse. Fino al 2019 la Legge prevedeva una tassazione pari al 12% sulle vincite, ma solo sulla parte eccedente i 500 euro. Con le novità introdotte a partire proprio dal 2019, la tassazione è salita al 20%, sempre sulla parte eccedente i 500 euro. In pratica, chi vince 1.000 euro ad un Gratta e Vinci, ne incasserà 900. Per giochi come il Lotto o il 18 e Lotto la tassazione invece è rispettivamente pari all’8% e all’11% ed a prescindere dalla somma vinta.
In Italia però esistono anche giochi a distanza, come le video lotterie e le video slot online. Anche in questo caso la proposta di gioco deve venire da un sito legalmente riconosciuto in Italia con tanto di licenza ADM (Agenzia Dogane e Monopoli). In questo caso la tassazione è alla fonte, nel senso che alla riscossione della vincita il giocatore riceverà la somma al netto delle tasse. Il concessionario di fatto opera come sostituto di imposta.
Vincite al gioco e dichiarazioni dei redditi
Bisogna pagare le tasse sulle vincite al Gratta e Vinci. Infatti il gioco in Italia è disciplinato in maniera tale che sia le dichiarazione delle vincite che la loro tassazione è un obbligo. Dichiarare le vincite significa inserirle nella DSU per il rilascio dell’ISEE. L’ISEE è lo strumento che serve per avere accesso a prestazioni agevolate, Bonus e indennità. Si tratta di prestazioni collegate alla povertà e alle condizioni di disagio economico e reddituale. Per questo nell’ISEE occorre inserire anche le vincite. Non è così invece per le dichiarazioni dei redditi. Dal momento che le tasse sono trattenute alla fonte, non c’è l’obbligo di inserirle. Se invece la vincita proviene da un sito non riconosciuto, questa andrebbe inserita nella dichiarazione.
Un paradosso questo, dal momento che essendo illegale il gioco d’azzardo non riconosciuto da AAMS, dichiarare le vincite significa auto denunciarsi. E in questo caso si rischia una multa da 51 a 516 euro e l’arresto fino a 3 mesi.