La salute degli amici felici è un pensiero abbastanza ricorrente. La loro alimentazione abbisogna di particolari cure per potergli garantire una vita in salute. Infatti è sempre buona norma avere molta scrupolosità nell’alimentare gli animali domestici, preferibilmente con specifici prodotti presenti sul mercato. Poi bisogna far attenzione a non far mangiare questo alimento che si consuma durante le feste ai propri cani e gatti.
Una fonte di benessere per l’uomo
Durante le festività natalizie, cresce il consumo di frutta secca. Si tratta di un alimento che viene servito insieme alla frutta fresca e, in genere, prima del dolce. Altre volte, la frutta secca rappresenta un buon fine pasto, ovviamente senza mai esagerare. Essa è estremamente calorica, ma, se consumata nelle giuste dosi, riesce a fornire un buon apporto di molte sostanze nutritive.
Tre noci al giorno, sette o otto mandorle rigorosamente con la buccia, sono tutti quantitativi perfettamente nella norma. La frutta secca rappresenta, almeno per l’uomo, un ottimo snack salutare. Ma cosa accade se la frutta secca viene fatta ingerire ai propri animali domestici, come cani o gatti?
La frutta secca per gli animali
Frutta secca: bisogna far attenzione a non far mangiare questo alimento che si consuma durante le feste ai propri cani o gatti. Si tratta di un alimento abbastanza pericoloso, in particolar modo per le specie di taglia più piccola. Alcune tipologie di frutta secca, come le arachidi o le nocciole, non sono troppo pericolose. Ovviamente gli stessi devono essere accuratamente sgusciati e privati delle loro bucce.
Esistono, tuttavia, delle tipologie di frutta secca molto più pericolose per i propri animali domestici. Fra questi castagne, pistacchi e mandorle. Oltre a essere di difficile digeribilità per cani e gatti, essi vengono spesso anche salati o comunque speziati. Anche il sale è da dosare con meticolosità, poiché quantità eccessive possono arrecare danni agli amici a quattro zampe. Il consumo prolungato di queste tipologie di frutta secca può provocare nei cani la pancreatite e reazioni allergiche di vario tipo. Non si scongiurano neppure paralisi degli arti, nei casi ovviamente più gravi.