Battere moneta: ognuno ha le sue regole. Banche: interessi sui conti correnti chi paga e chi prende!

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Vedendo che in area euro molte banche hanno ripreso le campagne promozionali per acquisire nuovi clienti offrendo tassi di interesse ben superiori ai BOT(sempre cose limitate a 1 e poco più %, ma comunque una anomalia) mentre in Gran Bretagna e altre nazioni i tassi dei depositi sono negativi…è lecito porgersi qualche domanda.

Come mai questa disparità? Questo trattamento agli opposti? Da una parte mi premiano per depositare dall’altra debbo pagare per tenere i miei soldi in banca.
Facendo semplicemente riferimento a un ‘equazione storica ed immutabile:
tassi più alti= rischio più alto
è facile concludere che chi deposita in una banca che lo premia in modo significativo rispetto al sistema sta accettando di correre un rischio ben più elevato rispetto a chi paga per depositare. Non voglio qui entrare nei meandri del fondo di garanzia coi suoi 100.000 euro protetti e sulla solvibilità di questo fondo…rimango semplicemente all’equazione suddetta.

Lecito domandarsi perché avviene questo. A Londra le banche sono state risanate con fondi pubblici e di logica nazionalizzate. In virtù di questa manovra sono stati tolti, eliminati i famigerati asset tossici: ovvero obbligazioni unit linked, polizze eccetera che avessero come sottostante gli ormai noti crediti inesigibili ovvero i soldi che i debitori non restituiranno alle banche, il tutto moltiplicato all’ennesima potenza dalla creazione da parte delle banche stessi dei CDS ovvero futures su questi stessi titoli tossici che ne hanno accelerato la diffusione e la moltiplicazione ma ahimè anche il peso specifico nei loro bilanci.

Ebbene a Londra ma anche in Svizzera , Stati Uniti ed altri paesi a moneta sovrana è stata “battuta” moneta tramite il massiccio e ben noto QE in misura tale da consentire alle banche di riprendere la propria vita normale, ponendo però in cambio più rigorosi vincoli sia sulle attività tradizionali di raccolta ed erogazione che soprattutto sulle attività di natura finanziaria.

Se queste banche ora possono permettersi di far pagare chi deposita vuole proprio dire che non hanno bisogno , che di salute stanno proprio bene. Di contro in area euro le banche sia in borsa che nella raccolta sono in affanno tanto da pagare oltre la norma i nuovi clienti.

Dove è nata questa dicotomia? Questo percorso degli opposti?
In area euro ogni anche piccolo finanziamento a uno stato o a una sua banca viene emesso a fronte di nuovo debito pubblico: non si scappa, ogni paese vigila sugli altri e se deroghe vengono fatte(leggasi Francia e Spagna) sono sui parametri debito /PIL ed altri vincoli minori, non certo sul percorso: vuoi euro = emetti debito.

E’ pur vero che poi la BCE compra solo debito pubblico (e non asset tossici come le banche centrali dei paesi suddetti)ma è altrettanto ovvio che col debito da tenere a freno paesi come l’Italia non abbiano certo (MPS a parte e solo in misura molto parziale) potuto attingere a questa fonte indirettamente per poi far fronte in prima persona ai problemi delle proprie banche. Qualcosa in più e si vede dai dati macro hanno ottenuto Francia e Spagna ottenendo deroghe sul rapporto deficit PIL.
Ma a monte di tutto questo sorge la grande domanda?

Siamo certi che i paesi a moneta sovrana abbiano effettivamente emesso debito per il pari ammontare della moneta emessa per risanare il sistema?

La debolezza post uscita dalla crisi e che solo ora sta iniziando a rientrare, della sterlina, del dollaro USA e del franco svizzero e financo del dollaro canadese vero l’euro nonostante la forte ripresa del ciclo economico che ha caratterizzato queste nazioni (specie se rapportata all’UE in cui solo Germania e pochi paesi eletti hanno beneficiato di questo contesto rigido) ci dice che il sistema ha recepito moneta(GBP;USD; CHF; CAD ecc) e non debito. E questa risposta senza nemmeno aprire le pagine delle dimensioni mastodontiche che a causa delle leve adottate coi CDS i crediti deteriorati avevano raggiunto.

La conclusione è una: politiche così divergenti creano un mercato malsano dove alcuni competitors sono chiaramente avvantaggiati dalle decisioni favorevoli adottate dai propri organi di governo monetario e politico (più o meno in accordo…) mentre altri, leggasi area UE, sono vittime di un ciclo che se in teoria vorrebbe essere virtuoso , nella realtà della situazione creatasi fa sì che sotto l’apparente quiete creatasi covino brace ardenti che prima o poi potrebbero provocare una nuova esplosione della crisi con le banche UE come epicentro.