Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che coinvolge le parti del cervello responsabili del controllo dei movimenti e dell’equilibrio.
Esordisce in media intorno ai 68-70 anni, quando nel cervello cala la produzione di una molecola organica chiamata dopamina. Si tratta di un neurotrasmettitore che consente, appunto, il controllo della mobilità.
Il sintomo più evidente e distintivo del morbo di Parkinson è il tremore a riposo, che può anche non manifestarsi in tutti i pazienti. Gli altri segnali sono la rigidità muscolare, una certa lentezza nei movimenti e la perdita di equilibrio.
Per quanto riguarda le cure, è parere abbastanza diffuso che, per alleviare questi sintomi, sia sufficiente integrare le fave nella dieta. Ma basta davvero solo questo alimento per prevenire e contrastare i sintomi del Parkinson?
Un legume apparentemente speciale
Le fave sono dei legumi molto importanti dal punto di vista nutritivo e fanno molto bene alla salute.
Tanto è vero che noi di ProiezionidiBorsa le abbiamo inserite anche fra i 3 legumi capaci di purificare i reni e scongiurare i calcoli.
Le fave (da consumare preferibilmente crude per non alterarne le proprietà) sono, infatti, molto ricche di acqua, vitamine, sali minerali, proteine e fibre.
Negli ultimi anni, le fave sono diventate oggetto di alcuni studi scientifici, redatti per dimostrarne l’efficacia contro il morbo di Parkinson.
Questa convinzione deriva dal fatto che le fave sono anche una fonte naturale di levodopa, un amminoacido precursore della dopamina.
Infatti, la levodopa (o L-DOPA) è il farmaco principale utilizzato per il trattamento dei sintomi di questa malattia.
Quindi basta davvero solo questo alimento per prevenire e contrastare i sintomi del Parkinson?
Nonostante le fave vengano utilizzate da millenni, soprattutto nella medicina orientale, per la cura di diverse patologie, per il Parkinson bisogna andarci cauti.
Gli studi citati precedentemente, infatti, evidenziano che vi sono ancora delle lacune importanti nelle sperimentazioni di questo alimento.
Per alcuni pazienti, sottoposti ad una dieta a base di fave, ci sono stati dei benefici, ma sono durati molto poco. Mentre per altre persone affette dal morbo di Parkinson, l’introduzione di questo legume è stato pressoché inutile, o controproducente. Infatti, alcuni soggetti hanno addirittura manifestato effetti collaterali.