Banche europee: trimestrali in arrivo. Attese

Economia europea

Banche europee al test delle trimestrali nel momento in cui l’Europa si trova al centro di molte tensioni. Il parere degli esperti.

La situazione in Europa

Il Vecchio Continente, negli ultimi anni, è sempre stato afflitto dai grandi mali della società occidentale.

Crescita in rallentamento, perdita del potere d’acquisto della moneta, settore lavorativo in perenne fragilità anche a causa di un calo della forza lavoro. Senza contare il peso dell’assistenza sanitaria, un peso che, con l’invecchiamento della popolazione, sembra essere sempre più forte.

Al centro di tutto anche un sistema finanziario bancocentrico che vede negli istituti di credito il perno centrale. Un perno a sua volta messo a dura prova da anni di tassi di interesse ai minimi storici che impattano negativamente sul fronte della redditività.

Banche europee. Dazi: non solo Usa-Cina

Per non parlare delle tensioni internazionali rappresentate da Brexit e guerra Usa-Cina. Una tensione commerciale che, in estrema ipotesi, riguarderebbe anche l’Ue.

Infatti la delegazione statunitense impegnata nei colloqui con la Cina, non è la sola ad essere attiva.

Già a suo tempo il presidente Usa Donald Trump aveva tuonato contro i rapporto commerciale impari di Washington con l’Europa e con il Giappone.

Con conseguente revisione degli accordi di scambio tra i diversi fronti. Ed è con questo spirito che nelle prossime giornate molte di queste stesse banche dovranno sollevare il velo sui conti del primo trimestre 2019.

Le zavorre sulle banche europee

Le previsioni parlano di un primo round che potrebbe confermare la diffusa debolezza a livello economico.

Allo stesso tempo, però, si guarda ad un possibile miglioramento rispetto ai risultati dell’ultimo trimestre 2018.

Da allora, infatti, come detto più volte, la Fed ha adottato un atteggiamento più dovish e, quindi, ha rassicurato i mercati. Stesso atteggiamento da parte della Bce che, come la sua collega statunitense, ha anche confermato uno stop dei tassi per tutto il 2019.

Tutti elementi che, se sono stati apprezzati dai  mercati, potrebbero non esserlo dalle banche.

Da Credit Suisse a Deutsche Bank

La prima di queste, domani, sarà Credit Suisse. Per lei gli utili netti sono visti in rialzo (793,7 milioni di franchi svizzeri) con un più ampio ritorno alla redditività. Una sorta di cambio di rotta rispetto alla perdita di 983 milioni del 2017.

Il giorno dopo, giovedì, 25 aprile, sarà la volta di UBS.  In questo caso si teme una perdita. Numeri alla mano si va dai previsti 856 milioni di franchi svizzeri, in netto calo rispetto ai 1,5 miliardi del primo trimestre del 2018.

Dovrebbero andare leggermente meglio le cose per Deutsche Bank che, in piena trattativa con Commerzbank, pubblicherà le proprie trimestrali il 26 aprile. Le proiezioni parlano di utili su base netta per 130,5 milioni di euro (nel 2018 erano a 120 milioni di euro).