Settimana ricchissima di eventi quella che ci attende sul fronte dei mercati finanziari, con protagoniste le banche centrali: la Federal Reserve si riunirà il 12 e il 13 giugno per poi verosimilmente comunicare il secondo rialzo dei tassi per il 2018. Sarà poi la volta della BCE il 14 giugno e, come già anticipato dai rumours dei giorni scorsi, potrebbero essere diramate indicazioni circa il termine del programma di Quantitative Easing. Dollaro ed euro dunque sotto i riflettori, a cui va aggiunta – restando sul versante valutario- la possibile forte volatilità che potrà interessare la sterlina riguardata da una raffica di release che si articoleranno da oggi a giovedì: si partirà infatti questa mattina con Produzione Manifatturiera ed Industriale, domani con i dati sul Lavoro (salari, disoccupazione e sussidi), poi sarà la volta dell’inflazione mercoledì 14 e giovedì 15 con le vendite al Dettaglio.
Il cambio originale GbpUsd si trova su livelli tecnici molto interessanti: le resistenze poste in area 1,3425/50 hanno dimostrato la loro validità nel contenimento del ritracciamento intrapreso da fine maggio, salvo però non condurre a ripartenze ribassiste significative. Attesi quindi strappi di volatilità che sotto 1,3350 potrebbero spingere il prezzo nuovamente verso i minimi recenti a 1,32 con possibilità successiva di nuovi minimi. Lo scenario alternativo, a fronte tato più di release favorevoli, contempla ascesa sopra 1,3475 verso 1,36.
Decisamente interlocutoria invece la situazione tecnica del cross EurGbp che persiste nella lateralità che lo caratterizza oramai da diverse settimane: interessante tuttavia la resistenza a 0,8850 che, laddove violata (sterlina dunque al ribasso) potrebbe comportare salite del prezzo in direzione 0,8950/0,90.
Davide Marone