Banche, Bce lavora a soluzione di compromesso su sofferenze

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SINTRA, Portogallo (Reuters) – La vigilanza della banca centrale europea sta cercando una strategia più accomodante per spingere gli istituti della zona euro ad affrontare la questione degli Npl, dopo che la precedente proposta ha incontrato una forte opposizione, secondo quanto riferiscono due fonti.

Anche dopo la forte riduzione registrata negli ultimi due anni, le banche della zona euro hanno ancora 721 miliardi di euro di crediti deteriorati, per lo più derivanti dalla crisi del 2008-2012 e concentrati soprattutto in Italia, Grecia e Portogallo.

Il progetto del SSM (Single Supervisory Mechanism) della Bce di introdurre nuove regole per obbligare le banche a nuovi accantonamenti in un determinato periodo ha incontrato la resistenza di banche, legislatori e della stessa banca centrale.

Dopo mesi, l’SSM sta convergendo verso una soluzione di compromesso che permetterebbe all’autorità di vigilanza di salvare la faccia e di essere accettata dai Paesi più deboli, hanno riferito le fonti a Reuters.

Questo potrebbe voler dire dare alle banche un certo numero di anni per occuparsi delle sofferenze, come previsto dalla proposta originaria, ma con l’introduzione di eccezioni, per esempio per i Paesi con un sistema giudiziario lento, che rende il recupero del collaterale complicato, come nel caso dell’Italia.

In alternativa l’SSM potrebbe accantonare questo piano basato su tempi definiti e dividere le banche e i prestiti in ‘cluster’, basata su quale percentuale del portafoglio è problematica o se sono esposti a un settore con problemi acclamati, come lo shipping.

“Devono trovare un equilibrio tra un approccio basato sul calendario e un approccio caso per caso”, spiega una delle fonti.

Una decisione è probabile quest’estate, spiegano le fonti.

(Francesco Canepa e Balazs Koranyi)