Meglio azioni o obbligazioni? Solitamente le azioni sono considerate più remunerative ma anche più rischiose mentre i titoli di stato, soprattutto quelli di alcuni specifici emittenti (Usa, Giappone o Germania), sono visti praticamente senza rischi. Ma in finanza le regole certe non esistono e adesso il momento storico è molto particolare.
Gli indicatori economici
La domanda se sia meglio, adesso, guardare a bond o azioni nasce dal fatto che in queste ultime settimane si stanno moltiplicando i dati che indicano una generale debolezza economica a livello mondiale. Il problema si pone perchè gli indicatori non offrono la certezza matematica. Il tutto mentre la prima economia al mondo, gli Usa, presenta ancora dati macro favorevoli. Altra insidia è il fatto che, però, questi dati, per quanto ancora positivi, sono ogni volta sempre in calo rispetto alle precedenti rilevazioni. Da qui la domanda: colpa dei fondamentali a stelle e strisce oppure si tratta di un contagio esterno? Dalla risposta, però, dipende la strategia da adottare. Il motivo è molto semplice: nel caso di effettivi problemi negli Usa allora si dovrà rivedere l’appetito per il rischio perché questo vorrebbe dire che il problema sarà presente ancora a lungo sui mercati.
La view di T. Rowe Price
Yoram Lustig, responsabile delle soluzioni Multi-Asset EMEA di T. Rowe Price, suggerisce proprio di evitare il rischio. Dopo una performance definita ottima da parte dei principali asset, si potrebbe vedere sui mercati una sorta i piccolo dietrofront. I nuovi massimi storici raggiunti dai listini americani, suggeriscono fiducia ma anche il fatto che, proprio perché massimi, l’andamento sia ormai maturo e pronto per un cambio della guardia. In altre parole ci sarebbero margini di crescita minimi se non nulli. Parallelamente i rendimenti dei titoli di Stato hanno visto un progressivo calo dettato più che altro dalle prospettive di un ritorno dei vari QE e non da un rafforzamento della generale situazione economica. Un paradosso a cui le sempre più numerose iniziative di accomodamento monetario ci hanno abituato. Considerando un quadro di partenza del genere cosa preferire allora tra azioni e obbligazioni?
I consigli di Pictet
Attualmente la strategia di T. Rowe Price è quella di sottopesare l’azionario, tra l’altro anche alla luce di quotazioni molto alte che possono far aumentare il rischio di downside. Appetibilità scarsa anche per il reddito fisso con rendimenti che rischiano di diventare negativi molto facilmente, se non addirittura ancora più negativi di quanto già non siano. Anche per Pictet è meglio non rischiare e restare sovrappeso sulla liquidità. In questo caso la spiegazione è semplice: proprio gli indicatori non offrono certezze sul risvolto immediato dei mercati.