L’inversione della curva dei rendimenti sui titoli di stato Usa è arrivata. Quali azioni da comprare adesso?
Inversione della curva
Il rendimento del decennale a stelle e strisce, mercoledì scorso, è arrivato a valere meno di quello con scadenza a due anni. Infatti il primo valeva l′1,623%, il secondo l′1,634%. La tanto temuta inversione della curva dei rendimenti si era verificata. Temuta perchè? Solitamente è un segnale che annuncia l’arrivo di una recessione. Infatti il fenomeno si verificato tre volte dal 1980, ma come la storia insegna, in borsa la recessione può essere un’occasione d’acquisto.
Un segnale anticipatore
Anche perché, come ricorda Credit Suisse, l’inversione è un segnale anticipatore: solitamente devono passare circa 18 mesi prima che la recessione effettivamente arrivi. Non solo, è bene ricordare anche un altro dettaglio: nel 2007, dopo lo scoppio della crisi, è entrata in campo la banca centrale Usa dando ai mercati tutti gli strumenti per riuscire a dar vita al più grande mercato toro della storia, un mercato che ha abbondantemente superato la soglia del decennio di vita.
I settori azionari migliori da monitorare
Quali i settori da monitorare? La domanda nasce anche alla luce della naturale evoluzione del mercato che 10 anni fa non aveva alcuni grandi player come Amazon, Facebook e Netflix (NFLX), solo per citarne alcuni. Solitamente, però, dopo l’inversione della curva dei tassi, utility e beni di consumo sono i settori più performanti. In particolare, guardando al mercato Usa, questi presentano il 100% delle volte dei rendimenti positivi, sei mesi dopo l’inversione stessa. A sorprendere è soprattutto il settore utility con la media del rendimento dell′8,59%. Il motivo è presto detto: si tratta di settori che si occupano di servizi essenziali, necessari anche in momenti di recessione. Il che permette di avere entrate stabili e prevedibili, tutto vantaggio del dividendo.
I titoli e azioni da comprare
Un esempio, per l’Italia, potrebbe essere Enel, con il suo dividendo del 5% e i buoni conti presentati circa una settimana fa. Invece per gli Usa, il nome è quello di Duke Energy con la sua cedola al 4,2%, oppure Dominion Energy al 4,9%. Per quanto riguarda i titoli sui beni di consumo si parla di Procter & Gamble e Coca-Cola. Guardando agli indici è sempre l’S&P 500 che sorprende: nel suo caso in tutte e tre le inversioni prese in esame dal 1980, il suo rendimento ha avuto una media del 3,47%.
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