Mercati in fase di cambiamento. In molti si chiedono: quali azioni comprare adesso?
Quali azioni comprare? La panoramica
Dopo un 2018 caratterizzato da un ultimo trimestre tumultuoso, i timori per l’arrivo di una recessione o di un rallentamento economico a livello globale sono dietro l’angolo. Timori che, a prescindere dal fatto che siano giustificati o meno, vengono confermati anche dalle ultime cifre macro in arrivo dagli Usa. L’ultimo in ordine di tempo è il Pil della prima potenza mondiale. Gli ultimi tre mesi del 2018, infatti, hanno visto un prodotto interno lordo che non è andato oltre il 2,2%. Il precedente, ovvero il terzo trimestre, aveva fatto segnare un migliore 3,5%.
Quali azioni comprare adesso e dove?
Ma anche se in rallentamento, l’economia Usa resta sempre la migliore sul mercato internazionale. Da qui la propensione ad evitare il rischio e a puntare su azioni di tipo conservativo. Meglio ancora se accompagnati da un dividendo sostenibile e che nel tempo ha dato prova di essere efficace ed efficiente. Negli ultimi tempi il mercato immobiliare statunitense, così come gli acquisti al dettaglio dei consumatori made in Usa, non è stato dei migliori. Eppure il 2018 ha registrato risultati incoraggianti.
Le azioni da comprare adesso
In particolare Home Depot ha chiuso con vendite in aumento del 10,6% su base annua durante il periodo dello shopping natalizio. Ovvero lo stesso periodo in cui i mercati erano sotto pressione. Una prova di forza durante i momenti difficili. A conferma di questo anche le cifre dell’utile per azione a +37,5% per il quarto trimestre e a +33,5% per l’intero anno fiscale che è terminato il 3 febbraio 2019. E ancora. Per il 2019 le prospettive vedono vendite comparabili a +5%. Ciliegina sulla torta: un aumento del dividendo del 32% del dividendo trimestrale. Notizia che porta a 2,9% la cedola. Altro nome che potrebbe risultare interessante, in un panorama in evoluzione è quello di General Motors.
General Motors: un discorso per il futuro
Chi investe sul breve potrebbe non trovare GM come una proposta appetibile. Il discorso però cambia sul lungo periodo e sul confronto con la concorrenza. La strategia adottata, infatti, punta sulla guida autonomia in primo piano. A questo si aggiunga un cambio di rotta per le assunzioni che vedranno il potenziamento del personale specializzato. Tutto questo permetterà di confermare il traguardo che GM si aspetta di tagliare alla fine del 2019: la produzione in serie del primo veicolo a guida autonoma.