Azionario: le previsioni per i prossimi mesi

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Le borse continuano ad avvertire l’insicurezza con un mese di maggio che ha registrato cali un po’ su tutte le voci. Ecco le previsioni per l’azionario dei prossimi mesi.

Azionario: le previsioni per i prossimi mesi

Come detto, il quinto mese dell’anno non è stato tra i migliori. Infatti i dati macro hanno deluso su molti fronti e le strategie industriali hanno registrato un calo degli investimenti. Dopo un trimestre in rally, l’azionario si trova di fronte a diverse sfide. Da qui la necessità di avere delle previsioni per i prossimi mesi. Le borse, infatti, hanno accusato il colpo di una guerra commerciale che si è inasprita e, nel prossimo futuro, potrebbe anche peggiorare. Di oggi la notizia secondo cui Donald Trump ha diretto i suoi strali (leggi anche tweet) contro il Messico.

Azionario: perché del rally

Il cambio delle politiche commerciali da parte della Fed è stato un elemento molto pesante per le borse che hanno visto diminuire, con l’inizio del nuovo anno, le paure intraviste nell’ultimo trimestre del 2018.  Ma l’entusiasmo, forse, è stato troppo, perciò si è resa necessaria una correzione che si è aggravata anche principalmente con l’aumento delle tensioni commerciali tra Usa-Cina. Parallelamente i primi segnali di rallentamento dell’economia americana sono stati sempre più frequenti, sebbene il Pil a stelle e strisce abbia ancora dato prove di essere in salute.  A peggiorare le cose anche la persistente debolezza del Vecchio Continente che potrà contare sulla presenza della Bce.

Ma fino a quando?

Le previsioni sull’azionario

Infatti le elezioni europee hanno gettato una luce fosca che trova radice proprio in Italia a sua volta vista come punto debole (ancora più del solito). Proprio oggi il quadro non migliora. Anzi, i mercati sono sotto fortissimo stress con un Ftse Mib che al giro di boa della mattinata perde quasi il 2% ed è ben lontano dai 20mila punti. A rischio persino quota 19.500. Non vanno bene le cose nemmeno sul fronte obbligazionario con il Btp al 2,83% di rendimento. E mentre il Bund tedesco è arrivato a -0,18%, il decennale statunitense scende al 2,17%. Partendo da questo quadro gli analisti suggeriscono una strategia all’insegna della prudenza. Forse anche nel medio periodo. A spaventare è per lo più il calo nel settore dei semiconduttori, i tagli alla produzione d’acciaio in Europa e le cifre retails Usa deludenti.

Approfondimento

La view di ProiezionidiBorsa sul futuro dei mercati