Chiudiamo gli occhi e immaginiamo di essere davanti alla vetrina del nostro negozio di dolci preferito. La sola vista di una torta cioccolatosa ci fa venire fame. Oppure immaginiamo di sentire quella voglia improvvisa dopo cena di dolce, pur avendo finito di mangiare, che ci tiene svegli. L’idea che si avvicini ora di pranzo ci porta già un certo languore o il solo odore del cibo ci stimola appetito. Ma avere fame perenne e bisogno costante di cibo è avere davvero appetito?
È fame continua, a volte frustrante e può mettere a repentaglio non solo la linea, ma anche la salute. Non sappiamo come controllare razionalmente queste voglie costanti di soddisfare il nostro palato. Ma fermiamoci un attimo, conosciamo davvero così bene la nostra fame?
Avere fame perenne e bisogno costante di cibo è davvero appetito?
La risposta è no. O meglio, sì, ma c’è una cosa che non conosciamo bene. Imparare ad ascoltare il nostro corpo è fondamentale e oggi vi proponiamo teorie innovative che si basano su ricerche condotte sul protocollo MB-EAT (Mindfulness Based- Eating Awereness Training).
Cerchiamo di spiegarci meglio e senza troppi giri complicati di parole. Stiamo parlando di questa teoria sviluppata da Jan Chozen Bays. Lo studio è sostanzialmente mirato al riconoscimento della fame che si lega alle parti del nostro corpo.
Secondo questa teoria, infatti, la fame sarebbe legata a 9 parti del nostro corpo e di conseguenza esisterebbero 9 tipi di fame che potremmo imparare a conoscere e a riconoscere. Ma facciamo attenzione, la teoria della Mindful Eating non è concepita come una dieta dimagrante, quindi l’intento non è quello di perdere tanto peso o dimezzare l’assunzione di cibo, ma semplicemente prendere consapevolezza di ciò che si mangia. Instaurare, con ciò di cui ci cibiamo, un rapporto più consapevole e libero dal condizionamento esterno,
In buona sostanza, è un metodo sperimentale per favorire un beneficio a livello psicologico e spingere alla conoscenza e consapevolezza di sé.
Quali sono i 9 tipi di fame del corpo
La fame degli occhi. La visione del cibo ci seduce letteralmente tramite la vista, scaturendo una sensazione di fame. Può succedere con del cibo colorato o ben impiattato. Per soddisfarla, esploriamo bene con gli occhi il piatto, prima di mangiarlo.
La fame del naso. I profumi emanati dal cibo, come quello della pizza appena sfornata o del caffè, ci fanno venire l’acquolina e anche il sapore inizia a formarsi nella nostra bocca. Per soddisfarla, soffermiamoci sull’aroma del cibo, prima di mangiare e basta.
La fame delle orecchie. Sembra incredibile, vero? Eppure esiste. Un esempio è lo “scrocchiare” della croccantezza di una bruschetta, di una patatina. Per soddisfarlo, chiudiamo gli occhi e stiamo bene a sentire il suono del cibo mentre lo mastichiamo.
La fame del tatto. Sfiorare con le labbra o con le dita la consistenza di un cibo provoca già fame. Quindi, facciamo bene attenzione a soffermarci su quella sensazione per soddisfarla.
La fame della bocca. Facciamo ben attenzione al gusto reale dei cibi che mangiamo, non al gusto che hanno dopo averli conditi, zuccherati o salati. Sviluppare una giusta consapevolezza del sapore reale del cibo ci aiuterà a combattere la fame della bocca, soddisfacendo il palato anche con piccole quantità.
Gli ultimi 4 tipi
Fame dello stomaco. Quanto brontola e che rumoraccio che fa! Ma è fame, ansia o nervosismo? Per riconoscere la fame dello stomaco, non ingozziamoci subito con del cibo per placare i brontolii, mangiamo solo dopo essere diventati consapevoli delle nostre sensazioni fisiche. Chiediamoci se abbiamo davvero fame o se siamo in uno stato di tensione momentaneo.
La fame cellulare. La vera fame, quella fisiologica, ma anche la più difficile da riconoscere. I neonati sanno riconoscerla, ma crescendo perdiamo la capacità di capirla, perché subentra l’inconscio. Imparare a riscoprirla è quindi necessario per mangiare solo quando se ne ha realmente bisogno.
La fame della mente. Tutti più o meno conosciamo quali siano i cibi grassi e i cibi magri e questo ci fa sviluppare una sorta di senso di colpa verso alcuni alimenti. Un gelato buonissimo diventerà uno sgarro e un senso di colpa. Ma prendere consapevolezza del cibo e correggere il rapporto che abbiamo con esso sarà necessario, per godere del cibo senza inutili sensi di colpa.
Per ultima, la fame del cuore. Abbiamo parlato di quel cioccolatino di cui ci viene voglia dopo cena, senza che ne riusciamo a capire il motivo. Molto spesso mangiamo quantità di cibo in relazione al nostro umore e la fame nervosa potrebbe essere un desiderio di essere amati o coccolati. La fame del cuore, infatti, non è bisogno di cibo, ma bisogno di coccole per noi stessi. Impariamo a riconoscerla prima di rimpinzarci.
Quante e quali di queste fami abbiamo già provato senza saperlo? Incredibile, ma davvero pochi conoscono i 9 tipi di fame e quasi nessuno ci fa attenzione o sa riconoscerle. Provare a instaurare un buon rapporto con il cibo, buone abitudini e una consapevolezza maggiore del nostro corpo oggi è, dunque, possibile, con il Mindful Eating.