Aumento stipendi ai tempi del coronavirus? E’ possibile

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Possibile che un’azienda aumenti la busta paga dei suoi dipendenti anche in questi giorni di quarantena? Cioè si può assistere a un aumento stipendi ai tempi del coronavirus? È possibile! Notizie del genere probabilmente sono più comuni nei periodi di fatturati in crescita e di espansione economica, ma non certo in scenari come gli attuali. Per decreto la aziende “non strettamente funzionali” hanno infatti l’obbligo di sospendere la produzione per evitare il diffondersi del contagio. Ma una legge del genere implica gravi conseguenze sulla tenuta delle imprese. Zero vendite, no incassi, operai a casa. Difficile quindi per molte di esse garantire gli stipendi di un mese fa, figurarsi di pensare di aumentarli. Eppure è successo il contrario: per la riprova, domandare ai dipendenti di Gruppo Lactalis e Acque Bracca-Pineta.

La mossa che no ti aspetti

Strano ma vero: aumento stipendi ai tempi del coronavirus? È possibile. La francese Laxtalis come sappiamo è da anni la proprietaria dei marchi Parmalat, Galbani e Nuova Castelli, acquisite dopo il risanamento dell’azienda ducale. Ebbene, per questo mese di marzo ha erogato un bonus di €250 in più in busta paga per tutti i dipendenti degli stabilimenti italiani. Una nota dell’azienda afferma infatti: «Si tratta di un riconoscimento al contributo dato in questo periodo di emergenza dai circa 4mila lavoratori che operano nei 29 stabilimenti di produzione, nei siti logistici e nei depositi territoriali distributivi per permettere la consegna quotidiana di beni primari come formaggi, salumi, latte, yogurt e succhi di frutta alle famiglie italiane». Gesto altamente lodevole della capogruppo francese, la cui misura si somma alla copertura assicurativa integrativa accesa a favore di tutta la forza lavoro. Ancora, il management ha previsto un’indennità di ricovero e convalescenza sempre legate al possibile contagio da Covid-19.

La gratitudine aziendale nel momento del bisogno

Sulla stessa scia si è mosso anche il gruppo delle acque minerali Bracca (a Zogno) e Pineta (a Clusone). Aumento stipendi ai tempi del coronavirus? È possibile. In questo secondo caso la misura ha preso le sembianze di un extra del 15% sulla retribuzione lorda giornaliera e relative alle giornate lavorate nel mese di marzo. A ben vedere si tratta di gesti concreti con la proprietà riconosce lo sforzo della forza lavoro nel garantire la prosecuzione della produzione. Posta ovviamente al servizio della collettività e in una fase di massima allerta e pericolo per tutti. Ovviamente il gruppo delle acque ne è cosciente, ed oltre alla gratitudine in busta paga ha alzato vertiginosamente tutti gli standard di sicurezza interni.