Per eccellenza, uno dei simboli più gustosi del Bel Paese! La pasta italiana, infatti, è rinomata ed apprezzata in tutto il mondo.
Una volta assaggiata, sarà difficile farne a meno. Inoltre, è un alimento ricco di carboidrati e di proteine, utilissimi al nostro corpo. La percentuale di grassi non è alta ma varia a seconda della tipologia di pasta, la quale contiene anche fibre, vitamine e minerali, soprattutto se si parla di pasta integrale.
Dunque, senza dubbio, la pasta rappresenta un fiore all’occhiello della nostra tradizione gastronomica.
Tuttavia, un recente dibattito ha diviso profondamente l’opinione pubblica e posto il prodotto sotto la lente di ingrandimento.
Cosa sarà mai successo?
Non si discute sulle proprietà e sulla bontà dell’alimento prodotto in Italia. Ciò che ha fatto spaventare molti consumatori è la presenza di un diserbante, durante la coltivazione del grano, ovvero il glifosato.
Le tracce della sostanza, che inevitabilmente si mescolano con il prodotto finale, ha scatenato i consumatori di tutto il mondo, spaventati dagli effetti potenzialmente dannosi causati dall’ingerimento del diserbante.
Oggi, complice anche la pandemia, cresce sempre di più i numero di persone che vogliono mangiare sano, avvicinandosi a ricette fai da te e prodotti a km zero, coltivati nel giardino di casa.
Questo dato, dicono diversi sondaggi, comporta anche una ricerca più certosina di materie prime naturali. Si preferisce, quindi, la coltivazione biologica e senza l’ausilio di prodotti chimici, dannosi per la salute.
Un motivo in più che aumenta, di giorno in giorno, il divario tra chi abitualmente mangia la pasta acquistata dai banconi del supermercato senza badare troppo alle fasi di lavorazione e chi, invece, non vuole assumere più l’alimento coltivato con sostanze chimiche.
Attenzione perché sempre più consumatori di pasta sono preoccupati per la salute, cosa sta succedendo?
Ad onor di cronaca, è anche giusto sottolineare che, normalmente, il glifosato utilizzato per la coltivazione del grano ha un quantitativo ridotto.
Inoltre, secondo il regolamento 293/2013 dell’Unione Europea, il limite massimo consentito per il glifosato è quello di 10 milligrammi per ogni chilo di frumento.
Nonostante, dunque, la pericolosità minima del glifosato, il regolamente vieta il suo utilizzo in prossimità di luoghi sensibili come le scuole, gli ospedali, le strutture per bambini o anziani. Inoltre, è vietato l’uso nei presso di binari e ferrovie.
Se “Attenzione perché sempre più consumatori di pasta sono preoccupati per la salute, cosa sta succedendo?” è stato utile ai Lettori, si consiglia anche “È incredibile cosa succede al nostro corpo quando eliminiamo questo alimento amatissimo dalla dieta”.