La nostra vita si basa sull’alimentazione. Nutrire l’organismo nel modo corretto è alla base del benessere di chiunque. Infatti, il cibo rappresenta il carburante del funzionamento di ogni organo e del suo meccanismo.
Ecco perché oggi è fondamentale scegliere ciò che mangiamo consapevolmente. È vero che conoscere provenienza e lavorazione di ogni prodotto non è semplice. Questo diventa ancor più difficile soprattutto col cibo trasformato. Spesso ci accorgiamo che, oltre agli ingredienti base, ce ne sono altri che non vengono menzionati. Anzi, vengono inseriti in piccolo sull’etichetta retrostante la confezione.
Pur volendoli leggere, è difficile sapere cosa vogliano dire quei nomi e quelle sigle. Purtroppo, però, potremmo essere sorpresi nel sapere che alcuni di essi non sono proprio salutari. Ne abbiamo già parlato in un articolo precedente riguardo alcuni prodotti di comune utilizzo.
Facciamo attenzione perché questi comunissimi alimenti potrebbero contenere sostanze potenzialmente cancerogene e aumentare il rischio di tumori. A dirlo è l’AIRC, la Fondazione per la Ricerca sul Cancro, parlando di additivi e conservanti alimentari. Grazie a questo articolo, cercheremo di fare chiarezza sulla questione.
Gli additivi e i conservanti fanno male?
La ricerca dice che solitamente additivi e conservanti non dovrebbero nuocere al corpo umano. Molti di essi sono vitamine (C, B2) amminoacidi, addensanti naturali o antiossidanti.
Tra gli additivi più utilizzati di origine naturale troviamo le antocianine (E163), ascorbato e derivati (E301-E302-E303). Ancora, ci sono gli esaltatori di acidità come l’acido citrico (E330), i coloranti come la curcumina e gli addensanti come la pectina (E440).
Tuttavia, esiste una categoria che se consumata in grandi quantità potrebbe avere risvolti negativi. Infatti, il problema nasce al momento della trasformazione dell’alimento e soprattutto della cottura.
Attenzione perchè questi comunissimi alimenti potrebbero contenere sostanze potenzialmente cancerogene e aumentare il rischio di tumori
La categoria in questione è quella di nitriti e nitrati. Tali conservanti sono spesso utilizzati come conservante alimentare nella carne. Infatti, sono capaci di mantenerne intatto il colore e il sapore.
Studi recenti da parte dell’OMS, in particolare dell’IARC, ha evidenziato un potenziale cancerogeno proprio in questi additivi. In natura, nitriti e nitrati non sono cancerogeni. Il problema, come già accennato, nasce al momento della cottura. Infatti, durante il processo questi possono subire delle trasformazioni chimiche che tramutano in sostanze cancerogene.
Poi, i nitrati possono trasformarsi in nitriti attraverso la masticazione e le ghiandole salivari. I nuovi nitriti, unendosi ad altre molecole presenti nella carne e derivati, possono diventare cancerogene. In entrambi i casi, nitriti e nitrati si trasformano in nitrossamine cui si connette il rischio di contrarre il cancro.
Oggi il limite massimo di nitrito al Kg in Italia è di 150 milligrammi. Ecco il motivo per cui è consigliabile evitare alimenti che contengono tali sostanze e preferire il cibi freschi.