I reni sono un organo fondamentale del nostro corpo, ma spesso li trascuriamo. Capita quando, con l’avanzare dell’età, diventiamo più pigri e dunque vulnerabili. Perciò in caso di malesseri, occorre rivolgersi al medico, anche in vacanza. Alcuni scoprono di possedere reni con difese immunitarie ridotte per una questione ereditaria. Altri scoprono di confondere i dolori renali con quelli di altri organi. I dolori che arrivano dopo uno strappo muscolare sono ben diversi da quelli provenienti direttamente dai reni. Dolori che si manifestano con crampi lancinanti. Se non interveniamo, il passo verso la formazione di grossi calcoli è breve. Vediamo oggi quali sono le mosse giuste da fare con i medici intervistati da ProiezionidiBorsa.
Disturbi renali in aumento
In Italia le infezioni renali superano i 100 mila casi l’anno, con ricadute dal 25 al 50% dopo cinque anni. I pazienti affetti da patologie renali gravi sono 3 milioni, afferma l’Associazione Donatori di organi Aido . La prevenzione è dunque assolutamente d’obbligo per chi soffre, per esempio di ipertensione. Siamo pronti a ogni forma di rinuncia a tavola. Bisogna però far regredire rapidamente ogni forma di infezione. In tre mesi al massimo. Che sono pure troppi per la cura di un problema passeggero.
Attenzione per i reni doloranti non dobbiamo seguire queste diffuse credenze popolari
“Non dobbiamo esagerare con l’acqua al mattino o durante i pasti per lenire i dolori renali. Oppure per facilitare l’espulsione di un presunto calcolo” spiega a ProiezionidiBorsa l’urologo Davide Barletta della Fondazione IRCSS Policlinico San Matteo di Pavia. Se sovraccarichiamo il rene dolorante di liquidi, gli spasmi non diminuiranno. Anzi rischiamo di procurarci uno scompenso cardiaco. L’apporto idrico, perché i reni non si asciughino, deve essere quotidiano, costante e adeguato.
Sconfiggere il calcolo è questione di calcolo
Problemi renali curali gratis e senza farmaci. L’idratazione ottimale per nostri reni la stabiliscono il medico di famiglia o l’urologo di fiducia. Con un calcolo abbastanza complesso che considera la zona geografica, l’età, l’altezza, il peso. Ma anche lo stile di vita di ciascuno di noi.
“Un uomo alto 170 cm con un peso di 65 kg e una vita abbastanza sedentaria che non viva in un ‘area desertica, non deve superare i 2 litri d’acqua al giorno. “Può sfiorare i due litri e mezzo quando il clima è molto caldo” spiega il dottor Barletta. Un uomo più alto e corpulento oppure uno sportivo possono bere circa due litri e mezzo d’acqua al giorno e aumentare leggermente quando serve. Ma questo quantitativo è decisamente troppo per chi ha 85 anni, presenta una corporatura esile e vive in modo sedentario. Basta solo un litro di liquidi, fino a un litro e mezzo.
Piacevoli integrazioni alla frutta
Attenzione per i reni doloranti non dobbiamo seguire queste diffuse credenze popolari. Per esempio, che la frutta non vada bene. L’apporto idrico complessivo giornaliero possiamo raggiungerlo invece anche gustando succhi di frutta, centrifughe disintossicanti, acqua calda e limone. Vale a dire bevande che integrano anche nutrienti importanti come vitamine e fibre. “Ad ogni modo” – spiega il dottor Barletta – “non esistono alimenti o sostanze direttamente collegati alla cura del rene.”
Ecco cosa evitiamo idratando i reni ogni giorno
L’eliminazione di calcoli e depositi sabbiosi nei reni, talvolta risulta inevitabile. Ora però si realizza quasi sempre con tecniche modernissime e non invasive. Il litotritore ecografico è un apparecchio che agisce dall’esterno su ‘sassolini’ di ossalato o fosfato di calcio grandi qualche millimetro. Il paziente resta sdraiato con l’addome sopra un cuscino contenente acqua calda. Il litotritore crea un’onda d’urto nell’aria. Appoggiandolo al rene, si favorisce la frantumazione dei calcoli. Il litotritore endoscopico serve nei casi più seri in anestesia generale. Raggiunge il rene per vie naturali e polverizza un calcolo inferiore a 1cm, con un laser a olmio.