Attenzione controlli del Fisco sul contributo a fondo perduto, anche sulle fatture elettroniche

partite iva

Le aziende e le partita IVA che hanno ricevuto il contributo a fondo perduto sono sotto la lente di ingrandimento del Fisco. Controlli fiscali a tappeto per scovare possibili frodi con un coordinamento tra l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanzia. Quindi, attenzione controlli del Fisco sul contributo a fondo perduto, anche sulle fatture elettroniche per verificare il fatturato dichiarato.

Ecco i controlli che effettuerà il Fisco sulle partite IVA con l’ausilio di un supporto di applicativo che incrocerà tutti di dati.

Controlli sul contributo a fondo perduto con un particolare applicativo

Le partite IVA sono sotto i riflettori del Fisco, che non lascia tregua. Sono in corso attente verifiche su eventuali frodi sul contributo a fondo perduto. Le verifiche saranno effettuate con un applicativo “Serpico profilato”.

Questo sistema consente all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza di consultare le istanze di accesso al fondo perduto. Inoltre, permette di incrociare tutte le informazioni con i data IVA forniti direttamente dal Portale “Fatture e corrispettivi”.

Controlli a tappetto soprattutto sull’analisi di rischio e di possibili frodi. I controlli verteranno su:

a) liquidazioni periodiche dell’IVA del secondo trimestre 2019;

b) dichiarazione IVA 2020;

c) fatture elettroniche di aprile 2019;

d) fatture elettroniche di aprile 2020;

e) corrispettivi del mese di aprile 2019 e 2020.

Multe salate per i furbetti con segnalazione all’autorità giudiziaria

Attenzione controlli del Fisco sul contributo a fondo perduto, anche sulle fatture elettroniche, si rischiano multe salate.

Infatti, in caso di frodi sotto la soglia di 4mila euro, al contribuente sarà inviato il processo verbale di constatazione (PVC).

I contribuenti potranno saldare pagando un terzo del massimo della sanzione per ogni singola violazione.

Oppure, il pagamento al doppio del minimo della sanzione entro sessanta giorni dalla data della notifica o contestazione.

Nel caso in cui la somma indebita supera i 4mila euro, il contribuente sarà segnalato all’autorità giudiziaria.