Con l’arrivo delle temperature fredde, oltre alla festività più bella dell’anno, arrivano anche i primi malanni, come tosse, raffreddore e influenza. Seguire un’alimentazione variegata a base di alimenti ricchi di vitamine può aumentare le nostre difese immunitarie e proteggerci dai mali di stagione. Per fare ciò si può cominciare dalle prime ore della giornata.
A tal proposito è questa la colazione perfetta che potrebbe combattere l’influenza e tutti i malanni di stagione. Ma oltre ai tipici malanni di stagione il freddo è davvero una grande seccatura soprattutto per chi ha determinate patologie. Ad esempio per chi soffre di malattie reumatiche, il freddo e l’umidità tendono ad aumentare e peggiorare l’infiammazione, provocando dolori alle mani e alle ginocchia. Ma queste calde tisane potrebbero essere un toccasana per sfiammare le articolazioni e calmare i dolori.
Tuttavia il freddo potrebbe essere molto pericoloso anche per il cuore, soprattutto per chi ha già patologie pregresse o, ancora peggio non sa di averle. Pertanto è opportuno prestare attenzione anche a questi lievi disturbi spesso ignorati perché l’infarto potrebbe arrivare più facilmente con l’inverno. Quali dolore al petto, senso di nausea, uno stato d’ansia, tachicardia e stanchezza. Ciò è confermato anche da uno studio scientifico.
Lo studio
Secondo uno studio temperature particolarmente basse possono determinare un più elevato rischio d’infarto. Questo studio ha fondato la sua analisi rapportando i dati metereologici giornalieri dell’Istituto meteorologico e idrologico svedese e i casi d’infarto avvenuti dal 1998 al 2013.
Sono state, pertanto, esaminate le esposizioni a temperatura all’aria media giornaliera, all’aria minima, al vento, alle precipitazioni nevose e piovose nonché alle variazioni dell’aria. Dai risultati è emersa una maggiore incidenza di infarto per coloro che erano stati maggiormente esposti alle temperature più basse. Pertanto, le temperature basse, la bassa pressione atmosferica, il vento e la durata più breve del sole potrebbero essere associate ad un maggior rischio d’infarto.
Attenzione anche a questi lievi disturbi spesso ignorati perché l’infarto potrebbe arrivare più facilmente con l’inverno
Pertanto oltre all’alimentazione non corretta, all’abuso di alcol e al fumo, tra i fattori di rischio dell’infarto si può annoverare anche un clima molto rigido. Infatti con le basse temperature i vasi sanguigni tendono a chiudersi e potrebbero provocare la rottura delle placche aterosclerotiche in soggetti con patologie. Anche le infezioni respiratorie, determinate dai classici malanni stagionali, associati all’esposizioni di temperature fredde, potrebbero determinare un aumento del rischio d’infarto. Secondo i dati, il rischio d’infarto con il freddo aumenta di circa il 34%, mentre con l’aumento di 8 gradi si riduce di circa il 3%.
È necessario pertanto non sottovalutare i minimi sintomi ed intervenire tempestivamente perché accedere tardivamente alle cure adeguate potrebbe portare a conseguenze spiacevoli.
Approfondimento
Attenzione, battiti superiori a 90 e cuore che impazza a riposo aumenta questo rischio