Attenzione alle telefonate truffa che si ricevono dopo i reclami ai gestori

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Un focus per capire perché fare attenzione alle telefonate truffa che si ricevono dopo i reclami ai gestori

Le indagini in corso sono partite da una denuncia presentata da un gestore di telefonia. Le conversazioni, finite nel “mirino” della Procura di Roma, hanno svelato una vera e propria sottrazione di dati privati e informazioni dei clienti della telefonia. Un’operazione che ha portato all’arresto di decine di persone, inclusi pure alcuni dipendenti e operatori del comparto telefonia. Tra i capi d’imputazione: accesso abusivo a sistemi informatici, nonché detenzione abusiva di codici di accesso. Ma anche: commercializzazione illegale di dati personali contenuti in archivi informatici. Vediamo quindi di approfondire perché fare attenzione alle telefonate truffa che si ricevono dopo i reclami ai gestori.

Il punto di partenza della truffa

Tutto il giro ha preso inizio dalla sottrazione illegittima di dati dagli archivi di Tim. A “fare gola” non erano però tutti i dati degli utenti indistintamente. In particolare, infatti risultavano d’interesse le informazioni realative agli utenti che avevano segnalato guasti, disservizi o comunque problemi di linea e con il gestore. Un traffico di dati dal quale poi scaturiva un giro di affari per la rivendita dei dati medesimi. Esisteva pure un diverso gradiente d’interesse per i dati che poi finivano all’interno di un mercato nero. Infatti, tanto più i reclami e le segnalazioni delle persone presentavano una data recente, tanto più i nominativi dei clienti avevano “valore di mercato”.

Rivendita dati e concorrenza illegittima

Per cui, una volta individuati i dati degli utenti più “appetibili” si passava al secondo step della rivendita dei dati. Superato anche questo step, si arrivava al terzo passaggio. I clienti che quindi avevano avuto a che dire con il proprio operatore, venivano ricontattati da altri operatori che facevano leva proprio sul recente scontento della clientala. Agganciato così il cliente, il nuovo operatore  proponeva un cambio di gestione del piano economico con la “promessa” di servizi migliori.  Tutto questo, sottobanco, fruttava considerevoli guadagni per ogni pacchetto di contratti spostati da un gestore all’altro.

Attenzione alle telefonate truffa che si ricevono dopo i reclami ai gestori

Attenzione quindi ad “abboccare alle esche” telefoniche di operatori sconosciuti, specie quando sul dispaly compaiono prefissi stranieri. Il giro d’affari, portato allo scoperto grazie al lavoro coordinato tra Polizia postale e Procura di Roma, ha consentito di rilevare dell’altro. Il giro d’affari che si era sviluppato da questo traffico illegale di dati, aveva trovato il suo culmine nell’apertura di un vero e proprio call center in Albania, con all’attivo decine e decine d’impiegati.

Dalla truffa telefonica ad altre truffe

Per di più, dietro i reati contestati si insinua pure un’altra truffa, forse ancora più allarmante. Dal comparto della telefonia il giro di affari si stava espandendo al settore dell’ energia. Vale a dire che gli occhi erano stati messi anche sui clienti di Enel, Eni, Acea e via di questo passo. Cosa che non  permette a nessun utente di sentirsi totalmente al sicuro. Per di più, questa truffa ha di fatto determinato una vera e propria alterazione del mercato e della libera concorrenza. Attenzione quindi alle telefonate che si ricevono da contatti sconosciuti e con prefissi “strani”.