Attenzione alle etichette, ecco qualche consiglio per acquistare una mozzarella fiordilatte o di bufala di qualità al supermercato

mozzarella

In quest’ultimo periodo tutti hanno notato un vertiginoso aumento dei prezzi. Infatti, non si tratta solo dei rincari su luce e gas, che possono essere contrastabili con alcuni trucchi, ma anche di quelli del cibo.

Andare a fare la spesa oramai è diventata un’impresa e ogni volta ci si stupisce per i soldi emigrati dal proprio portafoglio. Questa sensazione diventa, poi, ancora più impellente nel momento in cui ci si rende conto di aver pagato a peso d’oro della merce che poi non risulta così gustosa.

Per questo, oggi, spieghiamo come contrastare questo fenomeno. Infatti è necessario prestare attenzione alle etichette: ecco come distinguere un’ottima mozzarella di bufala rispetto ad una di inferiore qualità. Scopriamolo insieme.

Gli indicatori che più o meno valgono per qualsiasi tipo di alimento

Prima di tutto ci sono delle regole generali per quanto riguarda gli acquisti. Dunque, è meglio prediligere dei prodotti locali, italiani o al massimo europei. Non è una questione di campanilismo, ma di trasporti e di normative.

Infatti, acquistare frutta e verdura proveniente dall’altra parte del Mondo, in alcuni casi, comporta più emissioni e inquinamento. Inoltre, gli alimenti potrebbero perdere anche in termini di gusto.

Lo stesso vale per altri materiali che spesso non sono sottoposti alle normative italiane che sul cibo si rivelano molto stringenti. Ne abbiamo già parlato per quanto riguarda uno dei condimenti più utilizzati nella nostra penisola, l’olio extravergine di oliva.

Un’altra buona regola consiste poi nel vedere le condizioni del prodotto, come ad esempio accade nel caso delle alici sott’olio quando sono conservate nei vasetti di vetro.

Attenzione alle etichette, ecco qualche consiglio per acquistare una mozzarella fiordilatte o di bufala di qualità al supermercato

Per la mozzarella, invece, prima di tutto bisogna accertarsi della provenienza e poi guardare la lista degli ingredienti. Infatti, a volte viene utilizzata la cagliata, un preparato che potrebbe essere composto anche di latte in polvere e che si può conservare per lunghi periodi in congelatore. Nell’elenco ci dovrebbero solo essere il sale, il caglio, i fermenti lattici e il latte.

Il costo, poi, si rivela un’altra discriminante. Per un latticino fatto a regola d’arte si presenta abbastanza elevato. Per produrlo ci vogliono circa 5 euro al kg e quindi il prezzo che si trova fra gli scaffali è per forza più alto.

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Nessuno lo sa, ma comprare questi prodotti poco costosi è uguale a comprare quelli delle grandi marche