Torna la rubrica di numismatica a cura della Redazione di ProiezionidiBorsa. Un mondo nel quale il Lettore si è già potuto immergere altre volte, leggendo diversi articoli e scoprendo tante nuove curiosità. L’appuntamento di oggi è all’altezza dei precedenti, con una chicca che nessun appassionato di collezionismo può lasciarsi scappare.
Nei vecchi ricordi dei nonni, oppure in qualche cassetto polveroso, potrebbe infatti celarsi un tesoro inaspettato. Bisogna fare soprattutto attenzione ai vecchi portamonete perché al loro interno può nascondersi una piccola miniera d’oro. Gli Esperti della Redazione hanno preparato una piccola guida a questa rarità.
Pochi esemplari
L’oggetto dell’articolo di oggi è la moneta da 1 Lira detta “Bologna”. La sua rarità è dovuta anche al fatto che, oltre ad essere stata coniata in poco più di 213 esemplari, riporta l’anno sbagliato. Sulla faccia della moneta è stato infatti stampigliato l’anno 1859. Ma l’anno di conio reale è il 1860. Le sue caratteristiche sono davvero particolari e uniche. E in buone condizioni può valere quasi una piccola fortuna.
La moneta in sé è un classico conio in argento 900, pesa 5 grammi e misura 2,3 centimetri di diametro. Il contorno è rigato. Sulla testa è impresso il profilo del re Vittorio Emanuele II, il cui nome è scritto in stampatello maiuscolo lungo il contorno. Proprio sotto il collo dell’effige del monarca è stampato l’anno di conio, 1859, e la lettera “F” che è la firma dell’autore, Ferraris.
Sulla facciata di “croce” c’è lo stemma araldico dei Savoia, con una corona e il collare dell’Annunziata, circondato da rami di alloro. Sul basso c’è il valore di 1 lira e il simbolo della Zecca di Stato che la coniò. Sul contorno compare, invece, una caratteristica scritta: “Dio protegge l’Italia”, in stampatello maiuscolo.
Il valore
I Lettori più curiosi saranno a questo punto interessati al valore di questa rara moneta. Come sempre, dipende dallo stato di conservazione.
Normalmente sui siti di compravendita e di collezionismo online si trova a partire dai 350 euro. Ma il fior di conio vale ben più di così. All’asta si sono battuti esemplari anche a oltre 2.500 euro. Bisogna fare davvero attenzione ai vecchi portamonete perché al loro interno può nascondersi una piccola miniera d’oro.