Capita a tutti, nel corso della propria vita, di avere degli sbalzi d’umore, dei cali d’attenzione. E di essere particolarmente irascibili. Se questo è assolutamente normale quando succede una tantum, non lo è anche quando avviene con una certa frequenza.
Il disturbo da deficit dell’attenzione negli adulti, in inglese “attention deficit hyperactivity disorder” (ADHD) è molto diffuso. Ma spesso non è facile diagnosticarlo.
I suoi sintomi simili ad altri problemi, come ad esempio i disturbi dell’umore, non ne garantiscono sempre una corretta diagnosi. Cerchiamo di fare attenzione ai segnali di un disturbo diffuso ma sottovalutato per distinguerlo da altre sindromi.
Attenzione ai segnali di un disturbo diffuso ma sottovalutato
I principali sintomi dell’ADHD sono l’iperattività, la disattenzione e l’impulsività.
Questo problema si manifesta normalmente durante l’età evolutiva, dove è più facile individuarlo. E anche prevenirne un eventuale aggravamento. Come spiegato in questo articolo. In età adulta, invece, e come già accennato, la sintomatologia somiglia a quella di altre problematiche. Il che ne complica anche un possibile trattamento.
Ciò non toglie, però, che se si presentano alcuni comportamenti molto particolari, ecco che potremmo essere di fronte ad un disturbo di deficit dell’attenzione.
Tra questi comportamenti troviamo l’incapacità di concentrarsi su un compito. Nonché di gestire il tempo, di svolgere più attività contemporaneamente e non soltanto. Anche l’irrequietezza, intesa proprio come agitazione psicomotoria, e i frequenti sbalzi d’umore sono un campanello d’allarme.
Cause, conseguenze e cura
Le cause possono essere diverse. Dai fattori genetici ai problemi neurologici. Nei casi più estremi, le conseguenze possono toccare l’ambito familiare, personale e lavorativo.
Difatti, non è raro che tante persone affette da ADHD siano disoccupate. E abbiano problemi di socialità oltre a fare uso di sostanze.
La terapia può prevedere l’assunzione di farmaci prescritti da un medico specializzato. Ma è possibile trovare grande beneficio anche con la psicoterapia. L’aiuto di uno psicologo potrebbe aiutare a controllare l’impulsività e ad aumentare la propria autostima, in modo da imparare a gestire le proprie emozioni.