Se la separazione è fresca e l’argomento vacanze non è ancora stato toccato, è ora di capire se l’ex coniuge può portare i figli in vacanza. E come bisogna regolarsi perché le ferie non siano l’occasione per riaprire i conflitti. Quest’anno non mancano i motivi per sotterrare l’ascia di guerra. Col distanziamento obbligatorio, i luoghi da scegliere per una vacanza genitore-figlio devono essere controllati molto bene. I I periodi di vacanza con i figli possono essere concordati tra i coniugi separati consensualmente, oppure dal giudice. Il periodo da trascorrere coi figli può essere di 15 giorni consecutivi, oppure frazionati.
Appuntamento al buio
Attenzione ai figli in ferie con l’ex coniuge. Per quale motivo? L’ex coniuge ha il diritto di portare i figli in vacanza, a condizione che comunichi all’altro la destinazione. Qualcuno, per fare un dispetto all’altro, omette ogni informazione riguardante il luogo di vacanza. Ma non commette reato, se nelle condizioni della separazione è stabilito soltanto di concordare i periodi e non i luoghi. Tuttavia, non comunicare all’ex coniuge il luogo di destinazione potrebbe comportare delle conseguenze civilistiche: per esempio una richiesta urgente al giudice per modificare il provvedimento.
Vacanze all’estero: come comportarsi?
Sebbene il genitore sia libero di scegliere il luogo di villeggiatura, è buona prassi comunicare all’altro genitore l’indirizzo di riferimento in ferie. Se il luogo di vacanza è all’estero, occorrono i documenti validi per l’espatrio del minore (cioè la carta d’identità e il passaporto). Possono essere rilasciati dalla Questura solo su consenso di entrambi i genitori. Talvolta nel provvedimento emesso dal giudice (in sede di separazione o divorzio) non è scritto nulla in tal senso. Dunque, un genitore non può vietare all’altro di portare il figlio fuori dall’Italia.
Per bloccare il viaggio occorrono motivi fondati
A meno che non ci siano motivi fondati, per esempio il sospetto che l’ex partner voglia trasferirsi all’estero col bambino, non si può intervenire. Sono frequenti i casi di rifiuto ingiustificato: di madri che non vogliono dare il consenso al viaggio del minore con l’ex marito extracomunitario. In questo caso il genitore pronto a partire può presentare un ricorso al giudice tutelare per chiedere l’autorizzazione al rilascio dei documenti del minore, nonostante il dissenso dell’altro.
Chi paga le vacanze del figlio
Il genitore è obbligato a versare l’assegno o a pagare le spese per un figlio, quando è in vacanza con lui? Il genitore separato che trascorre 15 giorni di vacanza con il proprio figlio provvede, in modo esclusivo, a tutte le spese relative al bambino. Il contributo al mantenimento dei figli, tuttavia, è dovuto indipendentemente dai giorni di vacanza che si trascorrono insieme. E non è una spesa straordinaria.
Attenzione ai figli in ferie con l’ex coniuge
Organizzare i turni di ferie all’ultimo momento non conviene. Meglio programmare in anticipo i giorni di vacanza, comunicare sempre il luogo della destinazione e il recapito telefonico per permettere all’altro coniuge di tenere i contatti. E preparare il figlio a non vivere in maniera traumatica il distacco dall’altro genitore.