Sono partite le domande per il contributo a fondo perduto previsto per tutte le partite IVA. In tanti si apprestano a completare la richiesta con i propri dati per ricevere il pagamento il prima possibile, stremati da un anno vissuto in emergenza.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una guida per agevolare il contribuente alla compilazione della domanda, sulla quale ha evidenziato anche gli errori più frequenti. Quindi, attenzione agli errori anche gravi che fanno tutti quando presentano la domanda del contributo a fondo perduto.
Attenzione al codice IBAN errato
Uno degli errori più comuni che si possono commettere quando si presenta la domanda per il contributo è quello di inserire un codice IBAN errato. Oppure, non intestato o cointestato, al soggetto che richiede l’aiuto di Stato.
In questi casi, infatti, non è possibile procedere con l’accredito del denaro. E ciò perché, da sistema, il codice fiscale dell’intestatario del conto non corrisponderà a quello che ha presentato la domanda.
Il consiglio, dunque, è quello di verificare con cura questi dati prima di inserirli. Eventualmente anche chiedendo aiuto al proprio istituto di credito.
Attenzione all’inizio attività nel corso dell’anno
Un altro errore molto comune commesso in fase di presentazione dell’istanza è quello relativo al periodo che si deve prendere in considerazione. Questo servirà per verificare l’effettiva perdita di fatturato sulla quale viene conteggiato l’importo del contributo.
Un aspetto su cui devono mettere attenzione tutti coloro i quali hanno attivato la partita IVA nel corso del 2019. Le operazioni che devono essere prese in considerazione sono quelle fatturate dal primo giorno del mese successivo a quello di apertura della partita IVA.
Attenzione agli errori anche gravi che fanno tutti quando presentano la domanda del contributo a fondo perduto, anche se è possibile risolvere
In caso di errori ci sono possibilità di correzione per non perdere la possibilità di accedere al contributo? Certamente sì.
L’Agenzia delle Entrate, in tal senso, si mostra comprensiva. E consente all’utente di poter presentare una istanza sostitutiva. Esiste, però, anche in questo caso, una data limite oltre la quale questa possibilità sfuma. Ed è quella del 28 maggio 2021. Data che rappresenta il sessantesimo giorno successivo all’apertura del bando. Termine ultimo entro il quale non è più possibile richiedere l’aiuto.