Aumenti in vista per i prezzi globali dei prodotti alimentari e, in particolare, per cereali, semi oleosi e prodotti da forno. Il trend è di medio termine: la pandemia sta creando degli scompensi molto forti a livello produttivo.
Dunque, permettersi una alimentazione varia e adeguata sarà più costoso. La crisi alimentare che si sta vivendo in tutto il mondo, aggravata dalle lavorazioni a rilento a causa della pandemia, aumenterà.
Imparare a fare il pane in casa, così come la pasta e i biscotti, si rivela sempre più strategico per non dover uscire troppo e soprattutto per risparmiare.
Vediamo cosa succederà con gli esperti di Materie Prime dell’Ufficio Studi di ProiezionidiBorsa.
Il World Food Programme vince il Premio Nobel per la Pace
L’Agenzia ONU attiva per la lotta contro la fame nel mondo, la World Food Programme, accetta con orgoglio l’attribuzione per il prestigioso Premio Nobel per la Pace. Ma di certo non festeggia.
Attenzione agli aumenti in vista per i prodotti alimentari. Gli ultimi dati diffusi dal Dipartimento dell’Agricoltura USA (USDA) nel suo report mensile sono semplicemente scoraggianti.
La Cina si accaparra i raccolti di soia e frumento
Nei giorni scorsa le Nazioni Unite hanno aggiornato i loro indicatore sui prezzi mondiali degli alimenti, evidenziando un aumento pari al 2,1% nel mese di settembre.
Il rialzo è guidato principalmente dai cereali e dagli oli vegetali. A causare questi rally sarebbero i massicci acquisti cinesi di frumento e di soia.
Le scorte globali di soia saranno inferiori al previsto e stanno aumentando i prezzi del frumento. Poiché gli ultimi raccolti si sono ridotti sia in Europa che in Sudamerica.
Occhio anche allo zucchero di canna: la produzione thailandese 2020 sarà inferiore del 5% rispetto a quella dello scorso anno. Ma il dato più preoccupante riguarda la superficie coltivata a canna da zucchero, che rispetto allo scorso anno si è ridotta del 24%.
In conclusione, tenete bene gli occhi aperti: attenzione agli aumenti in vista per i prodotti alimentari!