L’italiano medio non rinuncia quasi mai al pane. Eppure questa affermazione pare essere leggermente cambiata negli ultimi anni. L’aumento del consumo di sostituti del pane è aumentato del 6.6%. Per sostituti si intendono piadine, tigelle, pancarrè, crackers, gallette etc. Addirittura il pane da tramezzino e il pancarrè hanno aumentato le vendite del 12% in media.
Probabilmente è la lunga conservazione a spingere le persone a preferirli al pane. Infatti, tutti questi alimenti sono solitamente imbustati e durano a lungo se ben conservati. Inoltre, rappresentano un pasto veloce: pensiamo a panini e piadine, subito pronti da farcire.
Ma se i sostituti del pane si sono rivelati un cibo confortevole, purtroppo ci sono dei retroscena che dovremmo sapere. Facciamo attenzione agli amati crackers e pancarrè e altri sostituti del pane perché potrebbero nascondere sostanze molto nocive per l’organismo.
Differenze dal pane fresco e valori nutrizionali
Sostituiscono perfettamente il pane fresco, ma cosa succede dal punto di vista nutrizionale? I sostituti, per loro natura poiché non sono freschi, non possono competere con il pane fresco. Da alcuni studi emerge che il contenuto energetico e le calorie variano in base agli ingredienti contenuti nel prodotto. Il pane bianco o integrale semplice varierà il suo rapporto energetico da 270 kcal a 225 kcal.
Il problema è che i prodotti confezionati che sostituiscono il pane, spesso, hanno in aggiunta additivi, oli vegetali, sale, grassi, alcool etc. per questa ragione è molto importante leggere le etichette e valutare l’acquisto. Inoltre, in alimenti disidratati come cracker o grissini, i principi nutritivi sono più concentrati. Tuttavia essendoci più sale, saziano meno e inducono a mangiarne maggiori quantità.
Attenzione agli amati crackers e pancarrè e altri sostituti del pane perchè potrebbero nascondere sostanze molto nocive per l’organismo
Anche i sostituti che più si avvicinano al pane fresco hanno ingredienti in più. Stiamo parlando di additivi, emulsionanti, aromi, stabilizzanti. Il pane in cassetta o i panini morbidi sono spesso addizionati con alcol che evita la formazione di muffa. Tutte queste sostanze non certo fanno di questi prodotti un cibo della salute.
Un altro problema è l’indice glicemico di alcuni prodotti, come per esempio le gallette di riso, fette biscottate, taralli o cracker. È sempre bene assicurarsi dell’indice glicemico di un cibo, soprattutto se si hanno delle patologie. E poi c’è il sale. L’Oms consiglia un consumo di sale giornaliero pari a 5g.
Eppure tutti questi prodotti contengono quasi 1g di sale per ogni 100g di prodotto. Non esiste un modo unico per conoscere la qualità del cibo che stiamo comprando. Eppure si può imparare a leggere le etichette. Pensiamo che più ingredienti ci sono, più è facile che alcuni di essi non facciamo bene al nostro organismo.