Se ne parla davvero poco ma questa insidia per la nostra salute è più comune di quanto si possa immaginare. È incolore, insapore, inodore, radioattivo e soprattutto presente in alcune delle nostre abitazioni in concentrazioni elevate. Il Codice europeo contro il cancro annovera, nelle 12 misure quotidiane anticancro, il rilevamento di questo gas nelle case. Stiamo parlando del Radon. Molti di noi non conosceranno neppure l’esistenza di tale gas ma dobbiamo sapere che è invece molto diffuso.
Attenzione a questo pericoloso elemento che tutti potremmo avere in casa, perché sarebbe la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo
Il Radon è un gas naturale e sarebbe dimostrata la sua radioattività. Di consueto il Radon si immagazzina nel sottosuolo e nelle rocce. Nelle abitazioni si trova soprattutto laddove ci sia uno scarso isolamento con il terreno sottostante. Non è un caso che proprio i locali ai piani inferiori siano quelli più interessati da concentrazioni elevate di Radon. Cantine e garage sono i luoghi che registrano il maggior tasso del gas. Anche le tubazioni potrebbero essere foriere del gas se contano fessure o crepe microscopiche.
Se inaliamo quantità elevate di Radon, o meglio degli elementi che decadono da quest’ultimo e che respiriamo, il rischio di tumori aumenta. Questo gas si può trovare anche nell’acqua potabile. Si stima che il 10 % dei casi di tumore del polmone sia dovuta al Radon con ben 3.200 casi ogni anno.
Quando c’è da preoccuparsi?
A stabilire i limiti massimi tollerabili è una Direttiva europea, la 2013/59/EURATOM. Gli Stati membri dovranno garantire livelli inferiori a 300 Bq/m3 per i luoghi di lavoro e per le abitazioni. Il rilevamento delle concentrazioni di Radon inoltre è abbastanza difficile perché variano:
- a pochi metri di distanza;
- con le stagioni;
- durante le ore del giorno;
- in base a quando cambia il clima (pioggia, sole, freddo etc).
La rilevazione avviene quindi durante l’arco di un anno e si utilizzano dei misuratori. In questi dosatori è presente un materiale che reagisce alla presenza del gas e delle particelle decadute. Solo in questo modo può avvenire una quantificazione di questo gas così sfuggente.
Cosa fare in caso di presenza di Radon
Le contromisure da adottare sono diverse a seconda che si abiti in case datate o in nuove costruzioni. La prima cosa da fare però è arieggiare i locali in modo che il gas nocivo si disperda nell’atmosfera. Mentre per le nuove costruzioni vi è un vero protocollo di sicurezza per edifici anti-radon, per le case già edificate occorre procedere a bonifica e risanamento. In questo caso si possono realizzare delle finestre nelle cantine o nei garage, oppure procedere alla risigillatura di tutte le tubazioni che passano nel terreno e poi risalgono ai piani alti. Per le nuove costruzioni, è particolarmente importante la progettazione di un vespaio ossia un’intercapedine per la ventilazione fra suolo e piano terra.
Quindi prestiamo attenzione a questo pericoloso elemento che tutti potremmo avere in casa e arieggiamo costantemente.
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